L'edizione di quest'anno del Torino
Challenge sarà ricordata come la migliore competizioni di Jiu-Jitsu
Brasilano organizzata in Italia. Freddy con l'aiuto del suo suo staff
(complimenti alle ring coordinator brave e belle), negli anni ha
saputo mettere a frutto i giusti miglioramenti alla sua creatura
riuscendo a raggiungere un livello organizzativo migliore di tante
competizioni organizzate all'estero e più "blasonate". Sono convinto
che i vertici federali dovrebbero venire a Torino il prossimo anno ad
imparare come si organizza una gara!
Agli atleti Freddy ha messo a
disposizione un palazzetto dello sport eccezionale all'interno di un
parco e dotato di tutti i comfort: griglie che cambiavano l'aria, spogliatoi con docce, sapone nei bagni. Poi 8 aree di
gara con ampia zona per il riscaldamento; una cornice degna per un
evento che ha avuto la presenza di oltre 600 atleti provenienti da
tutta Italia e dall'Europa, sopratutto da Francia e Svizzera.
Staff cortese e ben organizzato,
gestione dei tempi nei limiti dell'umanamente possibile, premi in
denaro. A volte dubito che Freddy sia Brasiliano, ha più la
metodicità, precisione e maniacale cura dei dettagli propria dei
teutonici.
Tante lotte e nessun intervento grave
dello staff medico, a riprova che gli atleti in accademia imparano un
jiu-jitsu sempre più tecnico, sportivo e rispettoso dell'avversario.
Ottimi gli incontri da vedere, anche per
la presenza di nomi noti del panorama nazionale come Luca Anacoreta e
Ivan Tomasetti, al quale oramai la cintura marrone sta stretta, e
atleti stranieri come lo svizzero Thomas Oyarzun di altissimo
livello.
Per questa edizione del Torino ci
eravamo sentiti con Freddy e mi ero permesso di dargli alcuni
suggerimenti. Una cosa è dare suggerimenti tutt'altra cosa è
realizzarli e devo dare un merito a Freddy che si è prodigato per
dare veramente agli atleti un servizio impeccabile. Sono convinto che
anche chi ha perso alla prima lotta, come me, non ha accumulato,
nonostante le tante ore di permanenza nel palazzetto quello stress e
fatica provate in altre gare.
Freddy mi ha chiesto un favore d'amico - non
pensiate che mi abbia chiesto di parlare bene del suo torneo, anzi al
contrario - mi ha chiesto di essere critico perché:" da fuori le
cose da migliorare si vedono meglio e tu hai un eccellente occhio
critico". Lo ringrazio del complimento e mi permetto di fare
alcune critiche costruttive.
Un aspetto che anche Freddy ha notato,
e che purtroppo solo in parte è riuscito a risolvere con ripetuti
appelli al microfono, e stato quello di tenera l'area di accesso agli
atleti riservata solo a quelli in attesa di combattere. Per risolvere
questo problema occorrerebbe forse un servizio d'ordine perché i ring
coordinator sono troppo impegnati a fare il loro lavoro. Poi farei
entrare in area di gara solo chi effettivamente deve lottare. Chi ha
lottato dovrebbe essere invitato, o accompagnato, a raggiungere un
area intermedia opportunamente preparata, tra l'area di gara e quella di controllo peso, per attendere il proprio turno.
Condicio sine qua non per poter
arbitrare dovrebbe essere aver partecipato all'ultimo aggiornamento
ufficiale. Sono convinto che anche una cintura viola ben preparata
potrebbe fare meglio di una marrone e nera che, forte della sua
esperienza, non trovi necessario aggiornarsi o seguire un corso ufficiale. Qui
apro una parentesi rivolta ai vertici federali della UIJJ: per chi
viene fuori Roma e deve pagare spese di viaggio e soggiorno, non sarebbe il caso
di far pagare meno? E poi, magari, far pagare la stessa cifra che si
paga a Lisbona (50 anziché 75), dove tra le altre cose per gli
aspiranti allenatori erano previste comode sedute in una sala
conferenze con tanto di schermo e diapositive? In fin dei conti più
arbitri ci sono e meglio è, chiusa parentesi.
Alla fine della competizione
occorrerebbe fare un bilancio delle prestazioni dei vari arbitri e
decidere quali riconfermare e quali no per le prossime gare, in modo da poter attingere sempre ad arbitri prepararti e motivati. Puntare
sulla meritocrazie e dare una chance a chiunque si volesse candidare
nel ruolo di arbitro, se in possesso dei requisiti di serietà,
imparzialità e autorevolezza. Un consiglio potrebbe essere quello
di chiedere agli aspiranti arbitri, in possesso dell'attestato di partecipazione
al corso, di inviare le loro candidature in modo da valutare i più
idonei a ricoprire i ruoli di giudice di gara.
Ho avuto l'impressione che su alcuni
punti più controversi gli arbitri siano stati più di una volta in
difficoltà: quando assegnare i vantaggi, quando e come chiare PAROU (magari evitare di farlo in piena azione all'interno dell'area di gara vanificando così i punti di un ribaltamento o proiezione), come valutare un passaggio
di guardia e come considerare la cento kili stabilizzata?
Un episodio deprecabile e stato quello
di un atleta Brasiliano che ha quasi aggredito l'arbitro
contestandogli una decisione. Questo stesso atleta poi, smessi i panni
dell'agonista, ha messo quelli dell'arbitro. In casi come questi
occorrerebbe prendere provvedimenti disciplinari e magari non
riconfermare nel ruolo di arbitro chi si rende protagonista di simili
episodi. Un altro episodio è stato vedere un arbitro in pausa fare
l'angolo ad un suo atleta e poi sostituire un collega per un solo
incontro in occasione di un match in cui a lottare c'era un atleta
del suo team. Cadute di stile che devono essere evitate.
Per sfuggire il rischio di vedere giudici di gara arbitrare
propri allievi, potrebbe essere il caso di far ricoprire ad un altro
arbitro il ruolo di segna punti; questo per permettere, in questi casi, una staffetta. la cosa non è facile ma tentar non nuoce.
Questo è tutto, ritengo che alla fine
il bilancio sia molto positivo. Ci saranno sempre problemi e
fraintendimenti, ma su una cosa siamo tutti daccordo, quest'anno Freddy
ha fatto veramente un ottimo lavoro, complimenti!
Confermo e ripropongo i complimenti a tutto lo staff organizzativo.
RispondiEliminaE’ stato un vero piacere partecipare a questo evento.
Andrea
L'atleta brasiliano di cui parli poi entrato nei panni di arbitro non ha fatto altro che sbagliare verdetti dare punti dove non c'erano e non dare punti dove invece c'erano..in quasi tutti i combattimenti non guardava neanche gli atleti combattere si girava e sbadigliava. Dovrebbe mettere in conto che c'è gente che viene da lontano per queste competizioni, investe soldi, tempo e passione e penso che questo arbitro come altri dovrebbero impegnarsi e concentrarsi di più sul combattimento e soprattutto essere imparziali. Nel complesso bella competizione è bell'ambiente. Alla prossima.
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