mercoledì 18 giugno 2014

Ci vuole un fisico bestiale?


ONE FC 16  Ben Askren finalizza con un arm triangle choke il campione di Sambo Bakhtiyar Abbasov. Cosa salta subito all'occhio è la differenza di muscolatura tra i due. Ben con un pò di pancetta e pettorali inesistenti affronta l'Azero che sembra una statua greca scolpita nel duro marmo.


Ora se la preparazione atletica è una scienza con numeri, tabelle, test, indici di massa magra, diete etc. dei due chi doveva stravincere era lo statuario Azero! Invece il campione americano, nonostante venga sorpreso all'inizio da un preciso ed esplosivo takedown, poi domina tutto il round fino a quando non lo chiude con la submission.

Sempre più spesso, ma forse questa  è una mia impressione, gli atleti si concentrano su allenamenti "funzionali" (a volte dissennati) ma nella "ricetta" per essere combattenti competitivi aspetti quali, la profonda comprensione dei meccanismi che stanno alla base delle tecniche, la flessibilità, la coordinazione, l'intelligenza,
la fantasia, non vengono né allenati né enfatizzati in maniera altrettanto pervicace, forse perché nessuno specchio è in grado di rifletterli come farebbero con degli addominali scolpiti.
 

Askren si presenta un po' paffuto, non ha nulla della figura del tipico lottatore a stelle e strisce tutto muscoli, tuttavia, riesce a competere ad un livello così alto con uno stile così unico, uno stile spesso descritto come funky (eccentrico).

"Askren era, ed è, un grande lottatore. Ha sopperire alla mancanza di potenza e velocità con una meravigliosa conoscenza della meccanica di questo sport." Cosi dice Mike Riordan un high school wrestling coach.

Nella lotta olimpica sono dette "funky" le fughe, le inversioni, le contro tecniche da posizioni inferiori che non contrappongno forza a forza. Queste tecniche sono contrarie agli insegnamenti della filosofia tradizionale del wrestling. Il Wrestling nelle high school americane tradizionali insegna a contrastare la pressione con la pressione; il funk wrestling si basa sull'avvantaggiarsi della pressione, nel non contrastarla ma assecondarla al momento opportuno; molto "suave" come concetto. Se la preparazione atletica si basa su basi scientifiche (anche se un pizzico di arte non guasterebbe, visto che siamo gli uni diversi dagli altri), anche la lotta è scientifica, si tratta solo (si fa per dire) di impadronirsi della sua "meccanica".


4 commenti:

  1. Fra le doti fisiche di uno sportivo, sopratutto un lottatore di qualsiasi disciplina, mi sembra che a volte si considerino quasi esclusivamente la forza, la velocità e la potenza.
    In realtà ci sono tante altre doti (alcune non sono prettamente fisiche) che se ben usate sono fondamentali e più importanti della mera forza (che può sempre essere allenata).
    Mi viene da pensare a doti, che sono quasi delle attitudini naturali e per questo ancora più preziose perchè difficili da trasmettere e allenare, come la fluidità dei movimenti, l'intelligenza sportiva, la capacità di leggere le situazioni e gli avversari, la resistenza fisica e mentale, la confidenza con il proprio corpo e le proprie potenzialità (nelle mma si possono anche considerare i "pugni da ko" di certi atleti o i "menti di granito" di altri). A mio avviso sono tutte doti che non a caso in parte si ritrovano sempre nei grandi campioni.
    Detto questo...Askren è uno dei pochi atleti di mma ad avere partecipato alle olimpiadi nella lotta, quindi tecnicamente ma anche fisicamente, non è certo l'ultimo arrivato (inoltre era più alto e vantava un maggior allungo dell'avversario).
    Di certo è bello vedere che l'addominale scolpito non garantisce la vittoria su chi ha la panza.
    Ma questo è il bello delle mma, così come del bjj, che hanno portato nella realtà sportiva situazioni che gli appassionati di arti marziali per anni hanno potuto trovare solo nei film (parliamoci chiaro molte arti marziali e le rispettive gare - almeno qui da noi in Italia fino a qualche anno fa - sia sotto il profilo marziale che quello sportivo, erano estremamente noiose e inutili).
    Per inciso nelle mma sono sempre presenti un discreto numero di atleti che nonostante abbiano forme fisiche discutibili (hanno la panza), sono però ai vertici delle loro categorie e per questo motivo sono ancora più apprezzati dai fan.
    Basti pensare a tre famosi pesi massimi di mma con la panza: Fedor Emelianenko, Daniel Cormier e Roy Nelson...

    Andrea

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    1. condivido il tuo commento ma penso che gli attributi che citi, e che consideri doti naturali, ritengo si possano allenare.

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  2. a proposito di pesi vorrei aggiungere altre affermazioni di Askren:"Ho sempre sollevato pesi, ma non molto forte. È possibile diventare ben condizionati e tecnicamente abbastanza abili in modo tale che non sia davvero necessaria una forza tremenda per battere la maggior parte degli avversari delle high school (nelle high school ci si può diplomare anche a 20 anni). Tuttavia, mi rendo conto che spendere più tempo sul lavoro della forza sarebbe stato utile. Io incoraggio il sollevamento, NON tuttavia a discapito del wrestling. Lottare sempre, prima di tutto, se possibile."

    Ben Askren ricorda in un'intervista che deve ringraziare i suoi allenatori Stefan Ivanov, Jim Schmitz, John Harms, e Matt Abad per aver sempre enfatizzato l'aspetto tecnico. Quando non aveva sparring faceva molta shodow wrestling, drills per ore e ore. Tra le sue abilità ricorda resistenza, tenacia e capacità di adattarsi.

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  3. la condizione atletica è comunque importante. Non vince necessariamente il piu forte, ma la stessa tecnica per essere attuata necessità di buone doti fisiche. Poi ci sono panze e panze... un conto è un atleta davvero forte, magari un peso massimo con la panza, ma comunque uno "tosto", altro è la panza del non allenato o del praticante amatoriale, che non potrà competere contro agonisti

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