Di questo Polaris si ricorderà il
volto impassibile della Galvao, l'azione scorretta di Agazarm, la
finalizzazione più veloce, quella di Tonon, ma sopratutto il
fenomeno Cornelius. Oltre a questo, tutto il resto è noia!
La versione Europea, o meglio made in
UK, del Metamoris, il Polaris, si è tenuta in Galles sabato 10
gennaio. Il format prevedeva incontri da 15 minuti nel quali valevano
solo le finalizzazioni. Otto incontri, 4 finalizzazioni e tante, troppe posizioni stallose, come
la fifty e la doppia chiamata di guardia, anche da chi non te lo
saresti aspettato: Held Marcin atleta che proviene dalle MMA!
Ad eccezione di Cornelius, Tonon e Agazam gli altri hanno dato vità
a match poco spettacolari. I commentatori, competenti ma dalla flemma
tutta inglese, sembravano pagati per fare addormentare gli spettatori
del PPV che ha anche avuto problemi di trasmissione. A cercare di
tenere viva l'attenzione dello spettatore ci avrebbe dovuto pensare
la regia, peccato che con continui cambi di inquadratura ci hanno
fatto perdere alcuni dei rari momenti di azione, ad esempio mentre il pubblico
applaudiva un takedown di Popovitch, lo spettatore se lo perdeva
perché la regia inquadrava altro. Nessun rallenty o replay.
Il
Polaris doveva avere tutte le carte in regola per risultare spettacolare. Nomi noti, premi in denaro, ma evidentemente o gli
abbinamenti degli atleti non hanno funzionato, o la loro abitudine a lottare con
determinate regole e usare determinate posizioni, o la voglia di non
perdere piuttosto che dare spettacolo, ci hanno regalato
una manifestazione tutto sommato noiosa. Speriamo che la seconda edizione, se ci sarà, correga gli erorri e ci faccia sognare!
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