domenica 4 marzo 2018

Un buon maestro lascia al suo allievo ampia libertà d'azione





Ogni piano si scontra con il volere indipendente e raramente conosciuto dell'avversario per cui si crea un'atmosfera di insicurezza dal momento che la situazione  si evolve e cambia quasi di continuo.

Quando la nostre volontà si incontra  con le volontà dell' avversario si creano degli attriti che aumentando l'insicurezza  e tolgono qualsiasi possibilità di calcolare in anticipo lo sviluppo del combattimento. 
In queste situazioni, impossibili da prevedersi, occorre essere in grado di variare di continuo il piano di battaglia tenendo conto  delle intenzioni e delle possibilità dell'avversario.

I maestri dovrebbero dare agli allievi obiettivi  definiti ma senza prescrivere il modo in cui tali obiettivi dovrebbero essere raggiunti. I maestri che fanno in questo modo danno agli allievi una grande libertà di esercitare iniziativa, flessibilità e creatività nell'esecuzione.  I maestri sanno di cosa sono capaci  gli allievi e dove si trovano i loro limiti. L'allievo si fida implicitamente del maestro per non avergli chiesto più di quello che è capace di fare. Il maestro confida implicitamente che l'allievo è in grado di fare quello che gli è stato chiesto senza doverlo continuamente controllare o spronare. 

Se avete visto come Danaher fa l'angolo avrete notato che non da continue indicazioni su come condurre la lotta. Non urla ordini, non dice al suo allievo cosa fare in ogni momento egli lascia al suo allievo ampia libertà d'azione.

Danaher, che è anche un profondo conoscitore dell'arte militare, applica la Auftragstaktik o "Tattica dell'incarico o compito". Questa tattica usata dalla wehrmacht ed ogni usata da tutti gli eserciti, esalta l'intelligenza e le capacità individuali perché lascia all'esecutore libertà di esecuzione del compito affidatogli per cui egli si sente responsabile delle decisioni prese facendo affidamento sulla sua intelligenza,  intraprendenza e capacità.


Per adottare la Auftragstaktik occorre un continuo addestratamento per liberarsi da ogni rigido schematismo e per imparare l'indipendenza di pensiero e di azione nel condurre il combattimento. Per acquisirla occorre allenarsi ad agire di propria iniziativa e  a riconoscere per tempo una situazione favorevole e a sfruttarla.

 La Befehlstaktik o "Tattica dell'ordine", invece, mortifica l'intraprendenza rendendo i sottoposti passivi esecutore di ordini altrui. Con la Befehlstaktik  l'esecutore deve adempiere a un ordine impartitogli da altri, nel modo ordinatogli da altri, senza che egli possa ricorrere al suo senso di iniziativa e alla sua destrezza, sia nell'adeguarsi sia nello sfruttare le varie situazioni. Quest'ultima concezione naturalmente è più facile da seguirsi, basandosi sulla pura disciplina.

A proposito dell' Auftragstaktik vi rimando ad un post nel quale Danaher affronta lo stesso argomento.

fonte

http://digilander.libero.it/historiamilitaria3/muhm2.htm

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