lunedì 15 marzo 2021

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa


Se  giudichiamo o critichiamo qualcuno, perché non ci piace cosa dice o come si comporta, in realtà lo facciamo in base a quello che crediamo di sapere su quella persona guidati dalle nostre impressioni, idee e preconcetti.

Le idee che in genere le persone si fanno su altre persone, nascono generalmente da supposizioni, le  supposizioni sono il frutto del modo in cui si è stati educati a vedere il mondo esterno e portano sovente a  classificare gli altri ricorrendo a stereotipi. Gli stereotipi sono dispositivi per liberare  una  persona prevenuta dalla difficoltà di imparare.

Il problema è che 9 volte su 10, quando si cerca di far rientrare qualcuno in uno stereotipo, lo si fa per pigrizia mentale perché così non si deve fare la fatica di imparare a conoscerlo. Il risultato è che chi ricorre agli stereotipi si stupirà delle  azioni e delle parole degli altri ogni qualvolta questi usciranno dai confini dello stereotipo che gli hanno costruito attorno. 



Ti puoi fare solo un'idea molto vaga su di una persona, non conoscendo la sua storia, da quello che dice, (sempre che tu sia in grado di comprendere quello che esprime a parole o attraverso degli scritti), o da quello che fa, (sempre tu sia in grado di comprendere le ragioni che lo hanno spinto a fare determinate azioni).

Ma c'è un problema: molti vedono il mondo esterno e gli altri influenzati dai loro interessi egoistici, credenze e pregiudizi; vedono il mondo attraverso  lenti distorte che la vita gli ha messo davanti agli occhi (la vita a molti mette anche i paraocchi).

Per queste persone interpretare il mondo esterno e gli altri in maniera, per quanto possibile, oggettiva  resterà sempre un grosso problema perché la maggior parte delle volte crederanno di vedere e capire qualcosa o qualcuno invece  di vedere e capire realmente.

Quando costoro vedono qualcuno in realtà  ne vedono  solo una rappresentazione che si sono fatti nella loro mente ed è quella che giudicano e/o criticano. Non si rendono conto, presi come sono dal loro egocentrismo, che riversando su di un'immagine distorta della loro mente critiche e giudizi gratuiti, in realtà li stanno  rivolgendo a loro stessi, le uniche persona che conoscono, o forse credono di conoscere, e che sono le uniche che possono tentare di cambiare. 

Vi sono due verità che ben aveva compreso Honore De Balzac:

"Si può parlare male solo della gente che si conosce bene"
e "quando hai capito qualcuno sei come lui" quindi se  ingiuri o ti prendi gioco di qualcuno stai insultando o ridicolizzando  te stesso, se lo ricopri di lodi e complimenti stai parlando bene di te stesso.

Ogni persone ha un suo vissuto così unico che sarebbe solo presunzione credere di conoscerlo talmente bene da poterlo giudicare. Per farlo occorrerebbe aver vissuto le sue stesse identiche esperienze ma questo è impossibile. E' meglio astenersi dal giudicare gli altri d'altronde si criticano o  si lodano gli altri spesso per un proprio tornaconto personale.


Se da una persona non vogliamo nulla, non abbiamo bisogno né di criticarla ma neanche lodarla perché come scriveva sempre Balzac: "sotto i favori si celano gli sprofondi" e "l'ammirazione è il sentimento che nell'uomo si logora più in fretta". Se non si vuole nulla dagli altri si proverà un sentimento di ammirazione per i loro successi e uno di comprensione per gli insuccessi.