Senza base non può esserci equilibrio. Si cerca stabilità in cose che per la loro natura sono instabili dal momento che su di esse non abbiamo nessun controllo. Dove affondare delle radici solide se nulla è certo? Le famiglie si separano, il lavoro si perde, le amicizie si rompono. Questo è il problema dei problemi. Come imparare a non perdere l'equilibrio e vacillare quando sotto i piedi queste certezze incominciano a sgretolarsi?
Dove
trovare punti fermi se tutto è appeso ad un filo, se si può perdere
quello su cui si erano fondate le proprie certezze? Per prevenire lo
sconforto occorre prendere coscienza che nulla è nostro, non dare nulla
per scontato e col considerare che nulla e per sempre.
Dal punto di vista di un istruttore/maestro/coach, questo si traduce nel prendere coscienza che né gli allievi né tantomeno i corsi sono di sua proprietà né che ci si possa lamentare o recriminare se si perdono gli uni o gli altri, ben sapendo che queste perdite hanno solo in parte a che fare con le competenze tecniche, umane e professionali dell'istruttore/maestro/coach, ma più con le circostanze esterne sfavorevoli, e oggi di circostanze sfavorevoli ne sappiamo qualcosa.
Il singolo è sogetto al caso e questo determina insicurezza e tutte quelle sensazioni psicologiche che ci fanno stare male. Quindi, per tornare alla domada dove trovare solide radici la risposta, forse, è nella capacità di non progettare troppo e di improvvisare di più.
Dal punto di vista di un istruttore/maestro/coach, questo si traduce nel prendere coscienza che né gli allievi né tantomeno i corsi sono di sua proprietà né che ci si possa lamentare o recriminare se si perdono gli uni o gli altri, ben sapendo che queste perdite hanno solo in parte a che fare con le competenze tecniche, umane e professionali dell'istruttore/maestro/coach, ma più con le circostanze esterne sfavorevoli, e oggi di circostanze sfavorevoli ne sappiamo qualcosa.
Il singolo è sogetto al caso e questo determina insicurezza e tutte quelle sensazioni psicologiche che ci fanno stare male. Quindi, per tornare alla domada dove trovare solide radici la risposta, forse, è nella capacità di non progettare troppo e di improvvisare di più.
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