lunedì 18 marzo 2019

The Winner Effect - L'effetto del vincitore

Nel sito scientifico Galileo.net si può leggere: "Nelle specie di animali sociali, l’organizzazione gerarchica è alla base delle dinamiche del gruppo. Per raggiungere il vertice della gerarchia sono necessarie caratteristiche personali come il coraggio e la perseveranza, oltre che la forza. È stato osservato però che battere gli avversari e ottenere una posizione di dominio sociale aumenta le probabilità di vittoria future, secondo un principio denominato "effetto del vincitore".

 L' "effetto del vincitore" è un termine usato in biologia per descrivere come un animale che ha vinto alcuni combattimenti contro avversari deboli è molto più probabile che vinca scontri più tardi contro concorrenti più forti. Questo "effetto vincitore" è il risultato di un cambiamento ormonale: dopo che l'animale vince un combattimento, la sua chimica del corpo cambia effettivamente. 

Sempre su Galileo.net possiamo leggere:"Alla ricerca della base biologica del “winner effect”, un team di neuroscienziati cinesi ha effettuato esperimenti sui topi scoprendo un meccanismo neurologico che rinforza la dominanza sociale. Era già noto che la regolazione della dominanza è controllata dai neuroni della corteccia prefrontale dorsomediale (dmPFC), la parte del cervello implicata nella percezione di sé. Il team cinese ha studiato l’effetto dell’inibizione e della stimolazione dei neuroni della dmPFC. Dopo la stimolazione i topi inizialmente subordinati si sono mostrati immediatamente più resistenti e propensi ad attaccare, e vincitori in un maggior numero di incontri. Il numero di vittorie e dunque l’ascesa verso gradini più alti nella gerarchia è risultato proporzionale all’intensità del laser impiegato nella stimolazione. Né la forza muscolare, né l’aggressività, né i livelli di testosterone sono risultati alterati dalla stimolazione. Gli scienziati hanno attribuito questi risultati alla plasticità dei neuroni, che in caso di ripetute vittorie permette il rafforzamento della rete di sinapsi che collega il talamo mediodorsale alla corteccia prefrontale." 

Come rivela Ian Robertson neuroscienziato cognitivo e psicologo, l'"effetto vincitore" è un elemento chiave nella creazione di gerarchie di dominanza che sono una caratteristica della maggior parte delle specie animali, compresi gli esseri umani. Il successo cambia la chimica del cervello, rendendoti più concentrato,più sicuro e più aggressivo. L'effetto è forte come qualsiasi altra droga. E più vinci, più continuerai a vincere. Ma il lato negativo è che vincere può diventare una dipendenza fisica.

Ci si può allenare al successo e a raggiungere obiettivi molto difficili, raggiungendo prima di tutto obiettivi più piccoli e più fattibili. A Mike Tyson, dopo aver scontato il suo periodo di detenzione, fu fatto combattere di proposito con un paio di avversari molto deboli. Il manager di Tyson voleva così aumentare la sua fiducia rendendolo più aggressivo e più propenso a vincere.

L’"effetto del vincitore" è una combinazione di quattro processi fondamentali: in una competizione, la corteccia prefrontale valuta rischi e ricompense di una determianta situazione; viene incrementata la produzione di testosterone; si attiva il sistema di ricompensa; e il rinforzo positivo della dopamina ci aiuta a replicare i comportamenti che in passato ci hanno condotto al successo. In questo modo, gli atleti vittoriosi tendono a essere maggiormente concentrati, fiduciosi in se stessi e aggressivi nella competizione Il risultato è che chi vince ha più probabilità di vincere in futuro e ha anche più voglia di farlo.

I vincitori, però, devono stare attenti a non cadere vittima del proprio successo. La vittoria innesca il neurocircuito ad assumere più rischi, restringe la soglia di attenzione e aumenta l'egocentrismo, con tutti i benefici e gli svantaggi del caso. 

L'"effetto vincitore" in biologia è un'arma a doppio taglio. Sebbene alcuni animali che vincono siano più pronti a vincere di nuovo, alla fine questi animali possono finire con l'avere una vita breve. Perché? Il problema è che l'animale che continua ad aumentare l'aggressività avrà più occasioni di affrontare avversari più forti di lui. I vincitori possono trasformarsi in perdenti molto rapidamente.

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