Il presidente del CONI Giovanni Malagò ha detto: «Lo sport italiano è fondato sulle società sportive dilettantistiche. Questo stop forzato provocherà diversi feriti, forse anche qualcosa di peggio. La priorità è mantenere in vita queste società, prima ancora di parlare di sgravi fiscali, iniziative per gli impianti e supporti dal sistema bancario».
«La Giunta in considerazione di quello che sta succedendo – ha dichiarato Malagò all’Agenzia AdnKronos - ha deciso di fare una delibera in cui indichiamo, suggeriamo, richiediamo a tutte le federazioni che tutte le voci appostate in bilancio preventivo per la preparazione olimpica, l'alto livello, anche per le discipline non olimpiche devono essere trasferite a favore dell'associazionismo, sia delle asd sia delle ssd».
Mancando in Italia una federazione riconosciuta dal CONI le società che insegnano BJJ in Italia non potranno usufruire dei soldi che sarebbero dovuti servire per la preparazione olimpica e che il CONI destinerà alle varie società. E' in una situazione come questa che si vede l'importanza per il BJJ come sport di essere riconosciuta dal CONI.
In Italia abbiamo perso molti anni per colpa del partito anti-olimpico che ha voluto gestire il BJJ come un affare di famiglia e che non ha voluto collaborare con la FIGMMA di Saverio Longo per portare il BJJ ad un riconoscimento del CONI.
Questa esperienza ci deve far riflettere tutti! Il BJJ in futuro ha bisogno di diventare sport riconosciuto dal CONI e per riuscire in questo obiettivo tutta la comunità dovrà sostenere il progetto che Alex Federico porterà avanti per far sviluppare il settore del Brazilian Jiu-jitsu in seno alla FIGMMA con l'obiettivo poi di confluire in FIJILKAM e ottenere il riconoscimento CONI.
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