domenica 31 maggio 2020

Papa Fracesco e i due bambini che lottano


In un suo discorso pubblico Papa Fracesco un giorno disse ai suoi fedeli: "Pochi minuti fa abbiamo visto due bambini che giocavano qui. Volevano giocare, giocare insieme. Non sono andati a giocare sullo schermo del computer, volevano giocare sul concreto! Li abbiamo visti: erano felici, contenti. Perché sognavano di giocare insieme, l’uno con l’altro. L’avete visto? Ma a un certo punto, uno si è accordo che era più forte dell’altro, e invece di sognare con l’altro, ha incominciato a sognare contro l’altro, e ha cercato di vincerlo. E quella gioia si è trasformata nel pianto di quel poverino che è finito per terra. Avete visto come si può passare dal sognare con l’altro a sognare contro l’altro. Mai dominare l’altro! Fare comunità con l’altro: questa è la gioia di andare avanti. È molto importante."

Il Papa ha ragione quando dice che è facile passare dal sognare con l'altro al sognare contro l'altro e che non si deve dominare gli altri ma  nella scena che descrive si può anche vedere un bimbo che vuole giocare alla lotta e un altro bimbo troppo debole per poter giocare allo stesso gioco.

Il Papa nel bimbo che vuole lottare ci vede prevaricazione, ci può stare,  ma la prevaricazione è più presente la  dove manca la cultura e dove manca la cultura della lotta (PLatone era filosofo e lottatore). Helio Gracie diceva che ogni bambino dovrebbe imparare ad andare in bicicletta, a nuotare e a lottare io aggungerei anche a studiare cosa che purtroppo oggi la scuola fa fatica a fare perché tratta gli studenti come "imbuti da riempire".

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