domenica 17 maggio 2020

Le bufale nel mondo del Brazilian Jiu-Jitsu Italiano




"All’interno della comunità del Brazilian jiu-jitsu italiano purtroppo circolano molte bufale - scriveva Renato Bianchi esperto di diritto sportivo e tributario che collabora con il CONI, in un commento sulla pagina FB del blog qualche mese fa - e proseguiva scrivendo - Di seguito provo a spiegare perché sono bufale alcune dichiarazioni che ho letto.

E’ FALSO CHE LA FIGMMA E LA UIJJ NON SONO FEDERAZIONI.
 
Le Federazioni sono un tipo di associazioni che raggruppa (federa) a livello nazionale più associazioni. Quindi sia la UIJJ che la FIGMMA sono Federazioni anche se non riconosciute dal CONI (in Italia esistono innumerevoli Federazioni sportive non riconosciute dal CONI).  Altra cosa sono le Federazioni Sportive Nazionali (FSN) ossia quelle Federazioni che hanno ottenuto lo status di Federazione riconosciuta dal CONI. Poi, non confondiamo il riconoscimento del CONI, che può essere chiesto solo dalle Federazioni che gestiscono uno sport, con il riconoscimento dello Stato (iscrizione nel Registro delle Persone giuridiche presso le Prefetture), che può essere chiesto da qualsiasi Associazione/Federazione, anche da quelle non sportive.

E’ FALSO CHE A CHI GESTISCE IL BJJ NON INTERESSA IL RICONOSCIMENTO DEL CONI E QUELLO OLIMPICO PERCHE’ STA PUNTANDO AL PROFESSIONISMO.
 
Innanzitutto per uno sport il riconoscimento olimpico non è alternativo al professionismo (il pugilato ed il calcio ad esempio sono sia sport olimpici che sport professionistici). Poi, la legge n. 91/1981 attribuisce alle Federazioni riconosciute dal CONI il potere di decidere se creare il settore professionistico per uno sport di loro competenza.  Quindi, per ottenere il professionismo in uno sport, è necessario prima che lo stesso sport ottenga il riconoscimento dal CONI e poi sperare che la Federazione che lo gestisce crei il settore professionistico. Pertanto, chi sogna un BJJ professionistico dovrebbe appoggiare chi sta lavorando per far riconoscere il BJJ dal CONI. Comunque è illogico cercare di far diventare il BJJ uno sport puramente professionistico quando alle gare la maggioranza degli atleti che partecipano sono principianti o poco più (cinture bianche e blu).

E’ FALSO CHE LE OLIMPIADI ROVINANO GLI SPORT PERCHE’ COSTRINGONO A CAMBIARE LE REGOLE.
 
Ho già spiegato che le modifiche ai regolamenti di gara dei vari sport olimpici le decidono le Federazioni Internazionali dei vari sport e non le impone il Comitato Olimpico Internazionale. Quindi, ad esempio, la Federazione Internazionale di judo ha deciso di vietare le prese alle gambe non perché lo ha chiesto il CIO ma perché voleva distinguere maggiormente il regolamento del Judo da quello della Lotta e del Sambo. La verità è che il riconoscimento olimpico porta solo enormi vantaggi sia allo sport sia a chi lo pratica e ciò è dimostrato dal fatto che tutti gli sport sognano di entrare alle Olimpiadi e non ho mai saputo di uno sport che ha rinunciato al suo status olimpico.

E’ FALSO CHE CI SI POSSA LEGALMENTE ARRICCHIRE GESTENDO UNO SPORT ALL’INTERNO DI UN ORGANISMO RICONOSCIUTO DAL CONI.
 
La FIGMMA e la UIJJ sono Federazioni che gestiscono lo sport con il riconoscimento di organismi riconosciuti dal CONI (la FIGMMA è riconosciuta dalla FIJLKAM e la UIJJ è riconosciuta dall’AICS). Questi riconoscimenti permettono alla FIGMMA e alla UIJJ di usufruire dei grandi benefici (fiscali, previdenziali e gestionali) che lo Stato concede a chi gestisce lo sport senza scopo di lucro, ossia senza appropriarsi degli utili, e reinvestendo gli utili nello sviluppo dello stesso sport.  

Quindi, FIGMMA E UIJJ HANNO l’OBBLIGO DI REINVESTIRE NELLO SPORT I GUADAGNI DELLA LORO ATTIVITA’ E IL DIVIETO DI APPROPRIARSENE. In caso contrario, ruberebbero i soldi non solo allo Stato ma soprattutto allo stesso sport e a chi lo pratica."


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