mercoledì 18 novembre 2020

Meglio tardi che mai

 


L'ACSI ha ottenuto dal CONI la messa in calendario di due competizioni della UIJJ riconosciute di interesse nazionale il Pistoia Challenge e l'Italian BJJ Open. Ottima notizia!
 
La domanda però sorge spontanea? Perché l'UIJJ ha aspettato un mese? Se il BJJ rientrava nelle discipline sportive per cui era consentito di organizzare gare di livello nazionale non si capisce perché l'UIJJ non ha permesso ai suoi agonisti di allenarsi da subito a porte chiuse. Se invece in un primo momento il CONI non permetteva agli sport da lei non riconosciuti di organizzare gare di livello nazionale devono essere subentarti motivi importanti per averla spinta a cambiare idea. E' stata la pressione degli EPS a spingere il CONI a cambiare idea e a concedere a tutti gli sport la possibilità di organizzare gare di livello nazionale? Tante domande che al momento non trovano risposta.
 
Per provare a capire come sono andate le cose ripercorriamo tutte le tappe di questa vicenda a partire dal comunicato  del 27 ottobre l'Acsi che, interpretando in maniera restrittiva il DPCM, vietava alle società ad essa affiliate di far allenare gli agonisti degli sport da contatto adducendo ragioni di sicurezza. Questa decisione di fatto poneva uno stop alla UIJJ e alle società ad essa tesserate.

Nel comunicato del 28 Ottobre Bacci scriveva: "L’Unione sin da subito ha scelto una via molto cauta, ovvero quella di interpretare il decreto nel modo più scrupoloso, per sicurezza verso una situazione epidemiologica incomprensibile e minacciosa, ma anche per tutela verso ogni verifica legale".

Bacci recepiva le direttive dell'ACSI ma terminava il comunicato con allusioni a dei non meglio definiti "enti estranei all’ordinamento sportivo" che avrebbero indotto le società sportive ad investire i soldi in affiliazioni "con la truffaldina promessa che sia una condizione necessaria per poter proseguire gli allenamenti".  Sarebbe la FIGMMA l'ente estraneo all'ordinamento sportivo? Accuse molto gravi senza alcuna prova smontate una per una dal vice presidente della FIGMMA Vito Paolillo il quale però non ha ricevuto alcuna risposta dalla UIJJ.

Due giorni prima la FIGMMA nel suo comunicato ufficiale, interpretando correttamente il (DPCM) del 24 ottobre 2020, comunicava che il Grappling (sia con che senza kimono), essendo una disciplina sportiva riconosciuta dal CONI era stata inserita nella tabella degli sport di contatto allegata al decreto del Ministro per le politiche giovanili e lo sport del 13 ottobre 2020 e poteva quindi essere praticato, presso le società sportive affiliate alla FIGMMA, sia con che senza kimono, anche con contatto.

Si era venuta a creare una situazione nella quale la FIGMMA dava il via libera agli allenamenti a porte chiuse per i suoi agonisti di grappling mentre la UIJJ era costretta a fermarsi. La FIGMMA il 6 novembre comunica ufficialmente che il CONI riconosce di interesse nazionale il Campionato Italiano e ribadisce che: "Fino al 3 dicembre 2020, il Grappling potrà quindi essere praticato in qualunque zona d’Italia (oltre che nelle zone gialle, anche nelle zone arancioni e nelle zone rosse*), anche con contatto, sia con che senza kimono".

Il 14 novembre anche la UIJJ annuncia che due competizioni, il PISTOIA CHALLENGE e l'ITALIAN BJJ OPEN, sono state inserite nell’elenco degli eventi di interesse nazionale e che di conseguenza le sessioni di allenamento degli atleti partecipanti a queste competizioni sono consentite a porte chiuse.

Cos'è cambiato in un mese, forse sono venute meno le misure cautelari che avevano spinto l'ACSI e al UIJJ a fermare le loro attività? Direi proprio di no, anzi oggi la situazione è peggiorata rispetto ad un mese fa!

La UIJJ deve aver trovato ragioni assai convincenti per far fare all'ACSI una bella retromarcia e fargli inserire due gare nella lista delle competizioni di interesse nazionale da inviare al CONI. Come per incanto sono venute meno le ragioni di sicurezza verso una situazione epidemiologica incomprensibile e minacciosa (parole di Bacci).

Se la FIGMMA era incoscente a far allenare i suoi tesserati agonisti che sacrificava per ottenenere nuove affiliazioni ora come la mettiamo che la UIJJ fa lo stesso? Per partecipare a queste competizioni, se non sbaglio, occorrerà tesserarsi all'acsi e alla UIJJ? Quale sarebbe allora la differenza tra la FIGMMA e la UIJJ?

Bacci, dalla pagina FB della UIJJ, continua ad accusare la FIGMMA (senza nominarla) di aver speculato sul tesseramento cavalcando la confusione incurante dell'emergenza sanitaria in atto e portando avanti da mesi una campagna diffamatoria nei suoi confronti. La  FIGMMA sta portando avanti una campagna diffamatoria nei confronti della UIJJ? Non c'è traccia sui media di settore di questa campagna è invece presente quella della UIJJ ai danni delle FIGMMA questa si è finita sui media di settore!

Non mi pare che la FIGMMA abbia detto che la possibilità di tenere eventi e di allenarsi fosse preclusa agli Enti di Promozione sportiva come sostiene Bacci la Figmma ha affermato che delle tre discipline che gestisce solo il Grappling poteva essere praticato dagli agonisti a porte chiuso essendo sport riconosciuto dal CONI. 

La verità è che è stato l'ente di promozione sportiva ACSI ad impedire alla UIJJ di tenere eventi e di allenarsi, questo ocorre ribadirlo. Se ora il CONI fa marcia indietro, e nel novero delle gare di interesse nazionale include tutti gli sport, anche quelli che non riconosce, o ha male intrepretato il dpcm prima o lo sta interpretando male adesso. Comunque ben venga tutto questo se serva a fare chiarezza sugli sport perché è una vera stuipidaggine che in Italia esistano sport di serie A (quelli riconosciuti) e di serie B (quelli non riconosciuti).

Bacci scrive un altra cosa non vera: "L'elenco degli eventi riconosciuti di interesse nazionale da parte del CONI è stato pubblicato solo in data 6 novembre, quindi chiunque abbia invitato ad allenarsi per competizioni non ancora riconosciute prima di tale data ha evidentemente e consapevolmente invitato a commettere un illecito e se ne dovrà assumere la responsabilità".

A fargliela notare è Francesca Lucia (non Fabrizio Forconi) che gli risponde: "chi prima del 6 novembre ha continuato ad allenarsi da agonista lo ha fatto in piena legittimità! Perché se è vero che l'elenco delle competizioni di interesse nazionale è stato pubblicato solo il 6/11 va detto che la norma che ha previsto questo requisito è stata emanata con il DPCM del 4/11!!!!!!!!!! Ergo...a mio modesto avviso, anche l'uijj si è mossa nel solco di tutte le altre federazioni organizzazioni EPS etc etc...solo - ammettiamolo - con un po' di ritardo...".

La conclusione a cui è arrivata Francesca Lucia e a cui dovrebbero arrivare tutti è che: l'UIJJ si è mossa nel solco di tutte le altre federazioni e organizzazioni solo con un po' di ritardo ma a differenza delle altre, aggiungo io, lo ha fatto attaccando le altre federazioni usando inesattezze e accuse infondate.

Questa politica aggressiva della UIJJ porterà conseguenze nefaste per i nostri sport con rancori che faranno fatica a sopirsi e che impediranno nei prossimi anni politiche volte alla collaborazione nell'interesse generale. 

Da queste pagine io continuerò a sotenere in maniera libera e indipendente le ragione del BJJ e del Grappling come sport che meritano un riconoscimento del CONI e che siano gestiti in maniera democratica e trasparente.

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