Sono passati un po' di giorni dalla notizia dei due lottatori in erba che si sono esibiti all'interno di una gabbia, e così, a mente fredda, mi vengono di fare alcune considerazioni. Ricordiamo i titoli di alcuni giornali: "bimbi di otto anni che lottano in gabbia"," bambini usati come galli da combattimento."
Nel commentare il video della lotta il giornalista italiano dice che i due bimbi si stavano picchiando senza protezioni, altri giornalisti hanno scritto di imbracature protettive (Sic!). Nonostante fosse chiaro che si trattava di un incontro di grappling il giornalista insisteva sulla natura violenta dell'incontro. In dispregio della verità , e con l'unico fine di fare "notizia" e audience.
Però c'è da aggiungere che dei bambini di otto anni dovrebbero partecipare a tornei amatoriali circondati da un pubblico non pagante di tutte le età , accompagnati dai genitori e non lottare, quasi fossero dei professionisti, all'interno di una gabbia in un fumoso pub circondati da un pubblico (200 adulti) pagante (25 sterline) con la pinta di birra in mano tra un incontro di MMA e l'altro.
Non di dimostrazione di lotta si è trattato, e questo è bene dirlo per non voler coprire una menzogna con un'altra.
Genitori poco genitori e impresari senza scrupoli hanno dato il destro alla stampa di fare la loro bella tirata moralista e di travisare la realtà mettendo così in secondo piano l'aspetto più triste di tutta la vicenda, cioè lo sfuttamento di due bambini per fare soldi. Sfruttamento non grave come quello dei bimbi soldati, dei bimbi usati per il mercato del sesso o come quelli fatti lavorare come e peggio degli adulti, ma sempre di sfruttamento si tratta.
Le uniche vittime di tutta questa storia sono i due bambini, fatti lottare in un ambiente non adatto alla loro età , e il grappling fatto passare per uno sport violento.
Il video che vi posto nessun giornalista in mala fede potrà scambiarlo per un incontro di MMA, non si interpelleranno le autorità competenti e la polizia, e nessun ministro rilascerà dichiarazioni scandalizzate. Il video non fa notizia perché non c'è una gabbia, l'arbitro non porta i guantini di lattice come nelle MMA, a consegnare la coppa al vincitore non ci sara una avvenente ring girl ... e a nessun verrà in mente di chiamare un bambino con il soprannome di "spaccaossa".
Nel commentare il video della lotta il giornalista italiano dice che i due bimbi si stavano picchiando senza protezioni, altri giornalisti hanno scritto di imbracature protettive (Sic!). Nonostante fosse chiaro che si trattava di un incontro di grappling il giornalista insisteva sulla natura violenta dell'incontro. In dispregio della verità , e con l'unico fine di fare "notizia" e audience.
Però c'è da aggiungere che dei bambini di otto anni dovrebbero partecipare a tornei amatoriali circondati da un pubblico non pagante di tutte le età , accompagnati dai genitori e non lottare, quasi fossero dei professionisti, all'interno di una gabbia in un fumoso pub circondati da un pubblico (200 adulti) pagante (25 sterline) con la pinta di birra in mano tra un incontro di MMA e l'altro.
Non di dimostrazione di lotta si è trattato, e questo è bene dirlo per non voler coprire una menzogna con un'altra.
Genitori poco genitori e impresari senza scrupoli hanno dato il destro alla stampa di fare la loro bella tirata moralista e di travisare la realtà mettendo così in secondo piano l'aspetto più triste di tutta la vicenda, cioè lo sfuttamento di due bambini per fare soldi. Sfruttamento non grave come quello dei bimbi soldati, dei bimbi usati per il mercato del sesso o come quelli fatti lavorare come e peggio degli adulti, ma sempre di sfruttamento si tratta.
Le uniche vittime di tutta questa storia sono i due bambini, fatti lottare in un ambiente non adatto alla loro età , e il grappling fatto passare per uno sport violento.
Il video che vi posto nessun giornalista in mala fede potrà scambiarlo per un incontro di MMA, non si interpelleranno le autorità competenti e la polizia, e nessun ministro rilascerà dichiarazioni scandalizzate. Il video non fa notizia perché non c'è una gabbia, l'arbitro non porta i guantini di lattice come nelle MMA, a consegnare la coppa al vincitore non ci sara una avvenente ring girl ... e a nessun verrà in mente di chiamare un bambino con il soprannome di "spaccaossa".
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