domenica 2 ottobre 2011

Musashi



Alcune frasi tratte dal romanzo "Musashi" di Eiji Yoshikawa:

"Nella vita bisogna essere flessibili. Il nostro spirito dev'essere in grado di muoversi liberamente. Ad essere rigidi si rischia di spezzarsi, e non si reagisce nel modo migliore" .





"Ecco che cosa non va in te. Sei impaziente. Devi imparare a leggere nei pensieri dell'avversario prima di ingaggiare battaglia".



"Non aveva la sensazione di trovarsi al confine tra la vita e la morte, ma aveva raggiunto uno stato di completa impersonalità. Corpo e spada agivano senza il bisogno di un pensiero cosciente".


"Invece di voler essere simile a questo o a quello fa di te stesso un gigante silenzioso e immobile. Non sprecare il tempo cercando di fare buona impressione alla gente. Se tu diventi un uomo che la gente rispetta, la gente ti rispetterà, senza che tu faccia nulla".


"Nel caso di un samurai, c'è anche qualcosa che chiamerei l'apprezzamento dell'amarezza delle cose. Un guerriero che manchi di tale sensibilità è come un arbusto nel deserto. Essere un forte combattente e nulla più è come essere un tifone. lo stesso dicasi di quegli spadaccini che non pensano ad altro che alla spada. Un vero samurai, ha invece il cuore compassionevole. Egli comprende l'amarezza della vita".


Lo stile delle due spade doveva avere dunque questa duplice natura: essere al tempo stesso conscio e automatico come un riflesso, completamente libero dalle restrizioni inerenti all'azione conscia. Due bacchette, un unico suono. Il tamburino è conscio della destra, conscio della sinistra, ma al contempo inconsapevole di entrambe.



"Se riesci a sopportare i sacrifici, poi sei anche capace di godere maggiormente dei piaceri. Giorno e notte, ogni ora, si è percorsi da ondate di dolore e di piacere. l'una dopo l'altra. Se si tenta di fare solo esperienze di piacere, allora si cessa di essere vivi veramente. E, così, il piacere si dilegua".



 
"Chiunque segue la via della spada corre il rischio costante di essere ucciso. Il pericolo è la mola alla quale lo spadaccino arrota la sua spada. I nemici sono, in fondo, insegnanti camuffati".



"Che io vinca o perda, dipende da quel che avverrà al momento prestabilito. non tutto è affidato alla sorte, ma... anche il caso ha la sua parte. E' questa la via dei guerrieri. Talvolta si vince talvolta si perde".

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