Gli integratori alimentari sono una notevole ed eterogenea lista di sostanze che alcuni assumono per mantenere o migliorare il proprio stato di salute, altri per migliorare le loro prestazioni sportive e atletiche, altri, infine, per avere entrambi i benefici. Questo, almeno nelle intenzioni.
Di gran moda sono anche le sostanze nutraceutiche che promettono di prevenire le malattie croniche, migliorare lo stato si salute, ritardare il processo di invecchiamento e aumentare l'aspettativa di vita. I più famosi nutraceutici sono i probiotici, gli antiossidanti, gli omega-3, le vitamine e i complessi enzimatici.
Il marketing ripete da anni che il cibo non è più quello di una volta per colpa dell'inquinamento, dei fertilizzanti chimici, insetticidi, fungicidi e della genetica; che frutta e verdura sono coltivati su terreni agricoli impoveriti da decenni di piogge acide, oltre alla contaminazione dell'aria e dell'acqua; che la cottura degli alimenti, poi, contribuisce ulteriormente alla perdita di vitamine e minerali.
Tutta questa campagna, che spinge a dubitare che una corretta alimentazione sia sufficiente al proprio “benessere”, ha con gli anni dato i suoi frutti se oggi, da una ricerca dell’Associazione italiana industrie alimentari, risulta che un terzo degli italiani usa integratori, mentre si stima che, nel mondo Occidentale, i preparati multivitaminici siano consumati, quotidianamente, da una persona su due.
Gli integratori alimentari più gettonati nella popolazione sono:
- vitamine (88,5%)
- sali minerali (77,2%)
- base di fibre (59,6%)
- probiotici (39,7%),
- erbe e loro estratti (37,5%)
Secondo una ricerca del dipartimento Medicina del lavoro dell’Università degli Studi di Milano, dell’Istituto di ricerche farmacologiche ‘Mario Negri’ e dell’istituto Doxa, un atleta dilettante su 2 usa integratori per migliorare le prestazioni sportive.
Tra gli sportivi gli integratori più usati sono:
- Integratori vitaminici (44%)
- minerali (50%)
- anti-infiammatori e creatina (15%)
- diuretici (circa 10%)
Silvio Garattini, direttore del "Mario Negri", commenta: «Sull’efficacia di questi prodotti non c’è nessun riscontro scientifico. Sono prodotti che, rispetto a quanto promesso, non sono utili. Anche perché oggi l’alimentazione è talmente varia che risponde facilmente ai bisogni dell’organismo». Posizione analoga a quella dell’Efsa, l’Authority europea per la sicurezza alimentare.
Sempre la stessa ricerca ha evidenziato che gli atleti fanno uso di altre sostanze:
- steroidi anabolizzanti (circa 7-8%)
- anfetamine (circa 6%)
- cocaina ed EPO (circa 2-3%)
Occorre anche aggiungere che gli integratori “alimentari” non sono sottoposti alla legge sui farmaci, che impone test di laboratorio per dimostrarne l'efficacia e la non tossicità, e che, d’altra parte, il National Institute of Health (NIH) non è interessato a condurre ricerche sugli integratori perché giustamente interessato ai farmaci destinati a curare le malattie più diffuse. Così, chi finanzia la gran parte della ricerche sugli integratori sportivi sono i produttori stessi.
Esperimenti seri, condotti su un ampio campione e per lunghi anni, che dimostrino sia la veridicità di quello che i vari integratori promettono, sia che il loro uso, nel lungo periodo, non danneggi la salute, non ce ne sono. Nel migliore dei casi, gli integratori fanno poco o niente per la nostra salute. Nel peggiore dei casi, possono anche avere effetti negativi. Sentiamo cosa dice il Prof. Franco Berrino a proposito di un esperimento condotto in Finlandia:
"L’osservazione che l’insorgenza del cancro del polmone nei fumatori sembrava contrastata soprattutto da verdura e frutta ad alto contenuto di beta-carotene, ha fatto sorgere l’ipotesi che lo stesso effetto si potesse ottenere con alte dosi farmacologiche di beta-carotene e ha condotto ad esperimenti preventivi i cui risultati sono stati drammatici. Lo studio fu interrotto dopo otto anni, quando fu chiaro che, contrariamente all’atteso, il beta-carotene era associato a una frequenza maggiore (del 18%) di carcinoma polmonare. Anche l’infarto era aumentato in chi prendeva la pillola di beta-carotene, mentre in chi prendeva vitamina E erano più frequenti le emorragie cerebrali."
L’ Istituto per la ricerca sugli alimenti e la nutrizione (Inran) studia da anni gli antiossidanti:
Gli studiosi italiani hanno scoperto che l’azione antiossidante di certi alimenti è dimostrata, ma non è chiaro quali molecole in realtà siano responsabili dell’effetto antiossidante. Mauro Serafini, autore dello studio, conclude lapidariamente: «gli alimenti funzionano, i singoli composti non si sa». L’azione antiossidante dei polifenoli non è né chiara né dimostrata, è invece provata l’azione antiossidante e protettiva degli alimenti che li contengono.
Nel 2001 è stato condotto uno studio su 35000 partecipanti, chiamato Select, per stabilire se la vitamina E e il selenio potesse davvero prevenire il tumore alla prostata. Il risultato è stato che la vitamina E aumenta in modo significativo il rischio di tumore alla prostata in uomini sani. L’aumento del rischio è del 17 per cento: su 1.000 uomini, 76 che avevano preso gli integratori di questa vitamina erano stati colpiti dal cancro rispetto a 65 trattati con semplice placebo. Nessun aumento di rischio per il selenio.
Non è chiaro, al momento, perché la vitamina E aumenti il pericolo di tumore. «Abbiamo bisogno di capire che cosa succede a livello biologico prima di continuare sperimentazioni con integratori o supplementi» ha dichiarato Lori Minasian, co-autore dello studio.
Sentiamo cosa dice Nicola Nicolai, urologo all’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano: “l’ipotesi è che non solo la carenza, anche l’eccesso di vitamine possa essere dannoso per l’organismo.”A chi consuma ogni giorno integratori e vitamine Nicolai consiglia: “Di non farlo se non ce n’è strettamente bisogno, e questo deve valutarlo un medico.”
Anche altre ricerche hanno evidenziato che il consumo eccessivo di integratori vitaminici sintetici, protratto nel tempo, non solo non migliora la nostra salute, ma può acuire i sintomi cronici delle malattie e in alcuni casi, può interferire con le difese immunitarie del corpo umano, aumentandone la mortalità:
- Studio condotto dal Dr. Jaakko Mursu della University of Eastern Finland .
- Studio condotta dal Dr. Regan Bailey dei National Institutes of Health statunitensi.
- Studio condotto dal Dr. Goran Bjelakovic del Copenhagen University Hospital .
E per finire, sentiamo cosa ne pensa degli integratori Stephan Kesting che scrive sul suo sito Grapplearts :
“Mi sono riempito di supplementi in maniera folle per 8 anni. Prendevo almeno 50 pillole e compresse al giorno, compresi multivitaminici tre volte al giorno, selenio, estratto di reishi, cromo picolinato, estratti di curcuma, aminoacidi ramificati, fosfatidilserina etc. E ho continuato a prendere tutti questi integratori per 6 mesi. Quale è stato l'effetto di tutti gli integratori? Sono diventato più grande? Più forte? Più veloce? Il mio livello tecnico e saltato di una cintura? No, a parte l'effetto placebo, non ho notato alcun miglioramento nella mia forza, nei livelli di energia e nei tempi di recupero, ma ho speso un sacco di soldi per varie pillole compresse e polveri... Probabilmente l'unico effetto reale è stato che la mia urina è diventata molto costosa!”
John Lemm, the Swiss Mountaineer |
John Lemm, soprannominato il montanaro svizzero, è stato un wrestler professionistico dei primi del secolo. Nella su carriera di atleta non ha mai assunto integratori perché ai suoi tempi non esistevano.
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