venerdì 13 settembre 2013

Il principio della catena

Un aspetto molto importante nell'isegnamento è tovare la giusta formula per cercare di mostrare nuove tecniche e nello stesso tempo insegnare il modo in cui passare  fluidamente da una all'altra. Il rischio è quello di mostrare tecniche separate che l'allievo farà difficoltà ad applicare in combattimento. Questo perché nelle fasi di transizione sopperirà la mancanza di esperienza con la forza per  interrompere il "movimento" di cui teme le conseguenze non padroneggiandone i segreti. Questa è una reale difficoltà che mi sono trovato ad affrontare come insegnante.


Oltre alle tecniche nuove e ai drills trovo utile realizzare ed eseguire sequenze in cui unire in maniera razionale e funzionale attacchi difese e contrattacchi per far apprendere le fasi di transizione  perché il cambio di ritmo e direzione del movimento è l'aspetto più affascinante dell'arte ma anche il più difficile da padroneggiare.

Immaginiamo gli anelli di una catena separati, ognuno rappresenta una tecnica. Tra di essi occorrono altri anelli in grado di unirli in maniera solida e resistente. Questi anelli sono le transizioni.

Nei due video si può notare come sia Ribeiro che Barbosa insegnino l'uno come passare da una guardia all'altra usando movimenti di transizione corretti e l'altro come eseguire un esercizio propedeutico di fuga dalla back mount per dare continuità al movimento, così oltre ad una nuova tecnica si apprende come il jiu jitsu sia fluido e continuo.


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