domenica 19 gennaio 2014

Attenzione!


"Rubo" all'amico Giuseppe del Ground Pressure Team questo post letto stamani su FB. Tenete bene a mente queste parole soprattutto a chi per emulare le routine dei campioni improvvisa o sbaglia metodiche di allenamento. L'errore si paga caro!

"Un atleta infortunato non può allenarsi e non può migliorare. Lo stesso vale per le attività di preparazione atletica, che nel nostro caso sono di complemento e supporto, non solo per incrementare la prestazione ma anche per ridurre gli infortuni.

Esistono metodi più sicuri ed ugualmente efficaci, soprattutto per gli atleti amatori. Ed esistono pratiche scorrette o addirittura pericolose, assolutamente da evitare.

Recentemente Kevin Ogar, un coach ed esperto Cross Fitter, si è infortunato gravemente quando durante uno "strappo" il bilanciere gli è caduto sulla colonna vertebrale paralizzandolo dalla vita in giù.


Vedo molti giovani tentare di emulare sollevamenti o programmi avanzati senza la dovuta conoscenza (es. alzate olimpiche) o misure di sicurezza (es. rack per lo squat). Purtroppo gli incidenti possono capitare ma è responsabilità di atleti e soprattutto allenatori minimizzarne la frequenza e le conseguenze, adottando un'opportuna selezione, programmazione e misure di sicurezza.

Nel video riportato si è dibattuto sul fatto che il sistema nervoso centrale (CNS) di Kevin fosse stato troppo stressato dall'intensità del workout e tipologia di alzata ("strappo" o "snatch"), che è fatta per essere realizzata in serie brevi con lungo riposo piuttosto che nella forma di circuiti diffusi nel Cross Fit.
  Ricordate, SICUREZZA prima di tutto. E in bocca al lupo a Kevin.  "

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