L'altro giorno mi è capitato di vedere lo sparring tra Rafael Mendes con una cintura nera che sarà pesato 50 chili più di lui e come era normale che fosse, sui social, si è assitito ad un revival del mito del piccolo che sconfigge il grosso, della tecnica che supera la forza e la stazza.
Una
leva è un moltiplicatore di forza, non un creatore di forza. La
leva implica un uso più efficiente della forza, ma non può esistere
senza qualche tipo di forza. Ecco perché l'idea di contrapporre la forza alla tecnica nel jiu-jitsu è ridicola.
Nonostante ciò che qualcuno potrebbe dirti, nessuno ha aggiunto "la leva" al jiu-jitsu. Alcuni atleti e allenatori intelligenti trovarono (e continuano a trovare) i punti di leva e quindi impiegano la forza (la loro forza) per usarli con grande efficacia.
Da dove nasce quindi il mito che la tecnica vince la forza? Attorno a questo equivoco ruotano tutti gli altri inganni delle arti marziali. Dire a una persona piccola o debole che l'apprendimento di una tecnica segreta consentirà loro di sconfiggere il ragazzo più grande, più forte, cattivo, stuzzica alcuni potenti interruttori nella psiche umana.
Nonostante ciò che qualcuno potrebbe dirti, nessuno ha aggiunto "la leva" al jiu-jitsu. Alcuni atleti e allenatori intelligenti trovarono (e continuano a trovare) i punti di leva e quindi impiegano la forza (la loro forza) per usarli con grande efficacia.
Da dove nasce quindi il mito che la tecnica vince la forza? Attorno a questo equivoco ruotano tutti gli altri inganni delle arti marziali. Dire a una persona piccola o debole che l'apprendimento di una tecnica segreta consentirà loro di sconfiggere il ragazzo più grande, più forte, cattivo, stuzzica alcuni potenti interruttori nella psiche umana.
Nel XX secolo fu costruita un'enorme industria attorno al mito del piccolo che sconfigge il grosso e una serie di arti marziali le più pazzeschi (e inutili) furono confezionate e vendute ai creduloni occidentali.
Anche il jiu-jitsu è rimasto influenzato da questo mito. La
straordinaria prestazione di Royce Gracie nelle prime vittorie nell'UFC
ha portato alcune persone (me compreso) a credere che la tecnica fosse davvero tutto
ciò di cui si aveva bisogno.
I migliori atleti di jiu-jitsu nel mondo sono tutti super-tecnici ma sono tutti, senza eccezione, anche molto forti, potenti e atletici. Ad alti livelli l'atletismo generale, e in particolare la forza, gioca un ruolo importante nelle prestazioni del jiu-jitsu, se così non fosse sarebbe Rafa e non Buchecha 5 volte campione del mondo Open.
nota. il post contiene una parziale traduzione di questo articolo iujitsubrotherhood.com
I migliori atleti di jiu-jitsu nel mondo sono tutti super-tecnici ma sono tutti, senza eccezione, anche molto forti, potenti e atletici. Ad alti livelli l'atletismo generale, e in particolare la forza, gioca un ruolo importante nelle prestazioni del jiu-jitsu, se così non fosse sarebbe Rafa e non Buchecha 5 volte campione del mondo Open.
nota. il post contiene una parziale traduzione di questo articolo iujitsubrotherhood.com
ma che bizzarro pasticcio di idee....
RispondiEliminaletto e riletto per provare ad interpretare il pensiero dell'autore.
Dai,My two cents:
-il mito del piccolo che può battere il grosso rimane valido se un praticante di lotta,grappling,BJJ,ma anche pugilato,Thay,Sandà,Shuai Jao....si scontra con qualcuno che non ha (od ha scarse)abilità tecniche.
Quindi il "piccolo" esperto può battere il grosso.
Proprio i primi UFC ne furono prova pratica,ma anche i vari video "pugile mena in rissa stradale"lo dimostrano.
-va da se che la struttura fisica del praticante deve avere,quantomeno,quello che definisco,in termini generali,"vigore".
Quindi un valido livello di forza,resistenza,ma anche coordinazione,agilità,mobilità,sensibilità.
Un corpo "vivo e vivace"insomma.
Che si unisce a intelligente tecnica-strategia.
Ed il piccolo(preparato)può vincere il grosso(impreparato).
Ovvio che se parliamo di professionisti,il discorso si fa complesso.
Come nel pugilato trovi il piccjhiatore,il tecnico,lo stratega,etc,nella lotta trovi l'aggressivo,l'attendista,quello che costruisce trappole,etc...e ovviamente si richiede pure forza-condizione.
e le categorie di peso.
Perchè quì il discorso cambia.
Ma parliamo di campi diversi d'applicazione.
per quale ragione definisci il post "un bizzarro pasticcio di idee":
Eliminail più grosso non deve solo non avere abilità tecniche (poi occorre vedere che abilità tecniche ha e quale disciplina pratica) deve anche essere fuori forma. Una cintura nera di bjj di 60kg in strada avrebbe serie difficolta contro un rugbista o un powerlifter di 100kg. I primi UFC dimostrarono anche che la sola tecnica non è sufficiente, tutti ricordano l'incontro vinto da Royce contro Kimo Leopoldo. Royce fu costretto a lasciare la gabbia a spalla e non ebbe la forza di continuare il torneo. Diciamo che in linea teorica il piccolo può avere possibilità di avere la meglio su quacuno che pesa più di lui se:
il più grosso non ha abilità tecniche ed è fuori forma (difesa personale)
il più grosso è tecnicamente molto inferiore (bjj e grappling)
concordo al 100% con maxbjj... Daniele, da quello che leggo, si evince che tu non sia mai salito su un tatami. la forza, così come la presa, nel bjj è estremamente importante, tanto quanto la tecnica. Puoi avere tutta la tecnica migliore del mondo, ma senza forza subisci. Sopratutto il condizionamento per le prese. Voglio vederti fare una ragna con tutta la tecnica migliore del mondo, senza forza, se non hai una presa d'acciaio te la distruggono in un attimo. Punto.
Eliminaintanto però Roice,l'incontro con Kimo lo vinse.
RispondiEliminaCome pure vinse contro Shamrok(assai fisicato e non digiuno da grappling,anzi).
Caro anonimo,mai salito su un tatami?
Grazie,ma ci ho passato anni sui tatami.
Lotta no-gi,faccio grappling.
In più come ho detto altrove,visto il mio lavoro,mi capita di concretizzare anche fuori dal tatami.
Poco tempo fa un mio ex allievo è venuto a ringraziarmi per le nozioni che aveva appreso da me:un paziente psichiatrico,in una crisi di agitazione,stava distruggendo una stanza del reparto;grosso e fisicato(a dire del mio studente,che non è persona avvezza a raccontare fiabe),è stato da lui placcato,portato a terra e controllato tecnicamente consentendo agli altri operatori di avvicinarsi e contenerlo.
Al di la delle sicure equazioni degli specialisti americani-che a me non convincono-mi bastano questi episodi e le mie esperienze per mantenere le mie idee in merito.