Luca Anacoreta, in una diretta su Istagram, ha detto: "Chi dice che il livello italiano non si è alzato è chi non gira, chi sta dietro un computer e non lotta, o chi è invidioso."
Un anno fa Luca Anacoreta diceva : "Con il cuore in gola, devo dire che ci siamo allontanati molto dai paesi di prima fascia, un pò perché l’Italia non da molte opportunità agli atleti ma molto anche perchè siamo diventati un popolo pigro e ci accontentiamo di essere i fenomeni del nostro orticello o peggio ancora di illudere il pubblico con i nostri social e le nostre medaglie “finte”, ci bastano i complimenti ed i like su Instagram e Facebook, andare a battere il più forte è passato di moda."
Anacoreta ha cambiato idea perché in quest'anno il livello del BJJ italiano è migliorato? Pare di no, dal momento che sempre in quella diretta, alla fine era costretto ad ammettere che oggi in Italia non ci sono abbastanza marroni e nere per creare categorie competitive... ma vediamo cosa ci dicono i dati.
Nel ranking mondiale IBJJF tra i primi 100 atleti maschi adulti nere col gi nessun Italiano. Meglio tra le donne dove Serena Gabrielli si piazza al 20esimo posto. Il primo Italiano che troviamo alla 105esima posizione è proprio Anacoreta che nel 2017 era alla 30esima posizione. All'ultimo europeo, nella marroni e nere adult male col gi, nessun italiano a podio. Tra le blu e viola non ho controllato, magari siamo dei fenomeni, in tal caso i risultati si vedranno tra qualche anno ma al momento il livello non si è alzato e per dirlo basta dare un occhiata ai numeri; non c'entra nulla il non girare, lo stare dietro un computer e non lottare, o essere invidiosi.
Tre anni fa, forse troppo ottimisticamente, scrivevo che non credevo che la qualità del Jiu Jitsu insegnato in Italia fosse anni luce rispetto a quello dei Mendes in risposta alle affermazioni di Alessandro Borgonovo secondo cui dai Mendes è tutto differente: dal riscaldamento, alle sessioni tecniche, agli sparring partner.
Anacoreta ha cambiato idea perché in quest'anno il livello del BJJ italiano è migliorato? Pare di no, dal momento che sempre in quella diretta, alla fine era costretto ad ammettere che oggi in Italia non ci sono abbastanza marroni e nere per creare categorie competitive... ma vediamo cosa ci dicono i dati.
Nel ranking mondiale IBJJF tra i primi 100 atleti maschi adulti nere col gi nessun Italiano. Meglio tra le donne dove Serena Gabrielli si piazza al 20esimo posto. Il primo Italiano che troviamo alla 105esima posizione è proprio Anacoreta che nel 2017 era alla 30esima posizione. All'ultimo europeo, nella marroni e nere adult male col gi, nessun italiano a podio. Tra le blu e viola non ho controllato, magari siamo dei fenomeni, in tal caso i risultati si vedranno tra qualche anno ma al momento il livello non si è alzato e per dirlo basta dare un occhiata ai numeri; non c'entra nulla il non girare, lo stare dietro un computer e non lottare, o essere invidiosi.
Tre anni fa, forse troppo ottimisticamente, scrivevo che non credevo che la qualità del Jiu Jitsu insegnato in Italia fosse anni luce rispetto a quello dei Mendes in risposta alle affermazioni di Alessandro Borgonovo secondo cui dai Mendes è tutto differente: dal riscaldamento, alle sessioni tecniche, agli sparring partner.
Il mio fu un giudizio troppo ottimistico ma Anacoreta era tra i primi 30, Franceschini nel 2014 era salito a podio a fianco di Grippo, Mendes e Myao e sembrava che il BJJ italiano stesse decollando. Così non è stato. Perché? Io non lo so, potrei azzardare delle ipotesi, magari in dei prossimi post.
Il livello "italiano" si è alzato forse grazie ad Alessandro Borgonuovo, che però sono già diversi anni che si allena con i Mendes. In questo incontro affronta uno de migliori allievi di Dario Bacci, Fabio Pititto, attualmente secondo nel ranking marrone della UIJJ, e gli basta un minuto per averne ragione. Bacci lo scorso anno in risposta ad un mio post nel quale mi chiedevo cosa volesse fare il BJJ da grande rispondeva che in Italia il Jiu-Jitsu è già grande. Siamo sicuri?
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