mercoledì 1 luglio 2020

The Caos Club - Un romanzo di Claudio Campolo


Ho avuto il piacere di leggere il romanzo dal titolo “The Caos Club, opera prima di Claudio Campolo cintura nera  di Simone Franceschini”, un libro che mi ha tenuto compagnia durate la pandemia.

Claudio ed io, oltre alla passione per il Jiu-Jitsu condividiamo anche quella per la scrittura e recensire il suo romanzo è stato per me un vero piacere.  Nel presentarmi il suo libro lo ha definito un "esperimento nella scrittura ispirato anche (ma non solo) dal bjj...un bel viaggio nella mia vita e oltre"...ed è proprio così! E' un romanzo vero, scritto con passione che trae linfa vitale da esperienze reali di vita vissuta.

"The Caos Club" è un torneo interstile, nel quale si affrontano fighters abbinati in maniera casuale, in modo da lasciare aperto il risultato e rendere il torneo imprevedibile come è la vita.
 "The Caos Club è veramente la casualità, la metafora della vita, della mia vita. Quando si dice che in realtà un combattente deve vincere sé stesso... beh non c'è nessuna altra situazione in cui questa cosa, che tutti ripetono sempre, è vera".

"The Caos Club" è il perno attorno a cui ruota la storia ambientata nel mondo del BJJ-MMA e dell'alta finanza. Del mondo del Jiu Jitsu Claudio non da una versione patinata del tipo Bjj lifestyle, ma ne coglie anche le ombre. E così troviamo nel libro l'ego smisurato che come una corazza nasconde una grossa timidezza di fondo, il maschilismo che si tinge di stupidità, gli eccessi di esibizionismo, l'ostentazione di forza e arroganza che crea in accademia un clima  militaresco e di estrema sudditanza e poi le pretese finzioni e l'ossequiare con falsi elogi. Tutte cose che ho sempre detestato nel Jiu-Jitsu e nelle arti marziali, tutte cose che anche il protagonista detesta e mi pare di capire anche L'autore del libro.


Anche del mondo dell'alta finanza lo sguardo indagatore di Claudio si concentra sull'aspetto umano o forse è il caso di dire disumano. Il protagonista all'inizio è affascinato da questo mondo e come i suoi colleghi valuta le persone in base ai risultati ed è affascinato da quelle di successo ma poi si accorge che chi ha raggiunto il successo annulla gli affetti per dimenticare in fretta, che la loro bramosia esprime una violenza latente, subdola e vigliacca. Questo lo porta a provare disgusto per la loro fame insaziabile di cibo e denaro per il loro modo di considerare le donne come prostitute e le persone oneste come fessi senza coraggio, per il loro vantarsi di finte relazioni extraconiugali e prestazioni sessuali. Alla fine stufo di quel mondo che lo soffocava con la sua falsità, stupida e fatuità cerca una catarsi nel mondo delle arti marziali ma anche in questo mondo sente di non avere la cattiveria del grande combattente.

"Guarda che fine hai fatto Lukas, credevi di essere un mago della finanza ed invece eccoti ridotto a farti massacrare di botte...Ed io, che ho sempre lavorato poco ed alle spalle degli altri, ora sono ai vertici di una banca, godendomi cene e belle donne, perché così va il mondo. Ma io faccio finta di esserti amico. E ti concedo qualche briciola di commiserazione delegandoti lavori di cui prenderò solamente io il merito".

Un altro aspetto che rende il romanzo avvincente è il modo in cui l'autore ci racconta i rapporti tra i personaggi, i loro problemi e le loro difficoltà. Mi hanno colpito, per la profondità dell'introspezione psicologica quelle pagine che si soffermano sui due protagonisti Lukas e Freddy.

Anche magistrale è il modo in cui Claudio descrive Freddy, l'avversario che Lukas deve affrontare nel torneo. Un maestro dal passato ricco di  successi che sta attraversando una fase della sua vita nella quale cerca di dare risposte a domande che non ha mai voluto affrontare troppo preso dal suo ruolo di maestro di BJJ e fighter di MMA.

Freddy è un esteta e un narcisista che con abili doti di marketing, unite alla sua esperienza nella lotta e le capacità oratorie e relazionali è riuscito a raccogliere attorno a se devoti praticanti. Nonostante tutto questo però provo un forte senso di solitudine e di tristezza. Non riesce a trovare la fusione tra il corpo e la mente. Solo mentre lotta e quando si osserva i muscoli allo specchio sente che il suo corpo e la sua mente sono una cosa sola.  Freddy è come un guerriero con l'elmo  perennemente calato sulla testa a coprire un viso che stenta a riconoscere. Non ha una grande opinione della gente è anaffettivo e non prova empatia per persone che gli appaiono stupide, drogate e capaci di vivere solo di fatuità, persone che gli ispirano solo odio e disprezzo.

Se Lukas ad un certo punto sente che il mondo dell'alta finanza gli è diventato estraneo e ostile, Freddy prende coscienza che il suo ambiente marziale non gli corrisponde più. Si rende conto che non può vivere solo per avere muscoli gonfiati e per sentirsi felice nel momento in cui vince una gara e alla fine trova il coraggio per aprire il suo cuore all'amore di una donna.
"Del resto la vita è momentaneità, che genera immagini nuove dentro ognuno di noi e se queste immagini sono belle, si diventa uomini migliori. E come momentaneità è destinata ad esserci e non esserci... finire per ripresentarsi, nello stesso posto o altrove."

Alla fine il messaggio che ci lascia il libro è di speranza e che la vera vittoria è  trovare una via di riscatto e cambiamento. Se mi sono soffermato più sulle ombre che sulle luci è perché l'ho letto nel periodo più triste della mia vita. Alla fine ognuno di noi legge i libri attraverso delle lenti che la vita ci mette sugli occhi. A volte queste lenti sono così scure che si fa fatica a scorgere la luce. Il bello dei libri è proprio questo che sanno essere sempre nuovi e ogni volta che li rileggiamo ci colpiscono aspetti che ci erano sfuggiti o che non eravamo pronti a cogliere.

Per concludere mi ha colpito lo sguardo che l'autore getta sul rapporto tra maestro e allievo, su due diverse tipologie di accademia e sul loro approccio al jiu-jitsu. Insomma un romanzo che ogni praticante di Jiu-Jitsu dovrebbe leggere.


Il libro può essere ordinato su:

Oppure scrivendo a info@ghenomena.it.
                                            

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