mercoledì 15 luglio 2020

Jiu Jitsu e CBD


Il cannabidiolo (Cbd) è presentato da chi lo commercializza e dai vari influencer, compresi tanti maestri blasonati di Jiu-Jitsu Brasiliano, come prodotto naturale, sicuro, rilassante, antiinfiammatorio, antidolorifico, calmante, buono contro l’insonnia, il recupero la depressione e chi più ne ha più ne metta. Non stiamo correndo un pò troppo?

In rete si leggono frasi del genere: "Avete mai provato il CBD? Dovreste farlo! Il CBD ha grandi effetti positivi sugli atleti che praticano sport da combattimento".
 "Dopo ogni allenamento torno a casa distrutto, ma scarico e felice, mangio e svapo un po di CBD che mi aiuta a rilassare i muscoli e a prendere poi sonno. Lo consiglio soprattutto a chi, come me, pratica sport la sera, dopo il lavoro, in modo da ridurre il Cortisolo che la notte deve avere livelli bassi.  Ebbene si, uno studio dimostra che il CBD aiuta ad abbassare il cortisolo, il famoso ormone dello stress".  

Il CBD abbassa il cortisolo! Ma chi l'ha detto che dobbiamo abbassarlo?  Il cortisolo, il cosiddetto ormone dello stress, è essenziale per il nostro corpo e solo una sua produzione eccessiva (ipercortisolismo) può creare scompensi sull'organismo. Quindi possiamo dire che una persona sana  non avrà bisogno di nessun CBD per diminuire i livello del cortisolo. 
 
Per Dustin Lee, studioso in psichiatria e scienze comportamentali alla Johns Hopkins University si tratta di una sorta di nuovo olio di serpente: tanto rumore, tanti proprietà attribuite, poche EVIDENZE SCIENTIFICHE. Giuseppe Cannazza, chimico farmaceutico esperto di cannabis, dell’università degli studi di Modena e Reggio Emilia dice: 

“Alcuni suggeriscono che possa avere un effetto antiinfiammatorio, neuroprotettivo, antidolorifico e ansiolitico, ma parliamo di indizi, di evidenze ottenute soprattutto in ambito preclinico, sui modelli animali. Non sappiamo inoltre come vengano realizzati tutti questi prodotti a base di cbd e se effettivamente i prodotti in commercio contengano quel che promettono. La cannabis inoltre è un bioaccumulatore di metalli pesanti e senza conoscere la filiera di produzione ed estrazione non sappiamo cosa possono portarsi dietro i prodotti a base di Cbd. Un quadro normativo più chiaro aiuterebbe anche a garantire standard di sicurezza”.

Le prove per l’uomo sono ancora deboli. Non sappiamo se quanto osservato si traduca in benefici reali e quantificabili per la salute umana, non si possono escludere interazioni con farmaci e sono stati segnalati problemi di sonnolenza e a livello gastrointestinale. 

Prima di decantare le proprietà miracolose di qualsiasi nuova sostanza occorrerebbe attendere un quadro normativo più chiaro e che dei test clinici seri ne abbiano stabilito le controindicazioni. Ai più distratti ricordo che nuovi studi hanno messo in luce come la vitamina E, utilizzata negli integratori antiossidanti, in determinate condizioni può provocare un effetto opposto e favorire quindi meccanismi cancerogeni alla prostata.

                                            

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