mercoledì 30 dicembre 2020

La storia della passione degli Emiri per il BJJ

 

La United Arab Emirates Jiu Jitsu Federation (UAEJJF), è stata ufficialmente fondata nel 2012 da H.H. Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, Principe di Abu Dhabi, con lo scopo di diffondere il jiu-jitsu come disciplina sportivo-educativa negli emirati e nel mondo. A livello nazionale Il Jiu-Jitsu è sport obbligatorio nelle scuole e in ambito militare e per uno sviluppo del jiu jitsu sportivo in ambito federale, nel 2012 è stata creata prima la UAEJJF in ambito nazionale, poi la JJAU in ambito continentale fino ad assumere la gestione della JJIF.

Negli emirati sanno bene che uno sport per svilupparsi ha bisogno di atleti praticanti (full time), quindi fin da subito con ADCC in nogi e successivamente con il World Pro, hanno creato i circuiti sportivi professionistici.

La storia della passione degli Emiri per il BJJ parte dagli anni 90, quando il Jiu Jitsu si stava diffondendo grazie alla famiglia Gracie e alle vittorie nelle prime edizioni dell’UFC. Lo sceicco Tahnoon Bin Zayed Al Nahyan era a San Diego per studi universitari e una volta tornato negli Emirati, sviluppò il primo circuito professionistico dal nome ADCC. Da li partì l'idea di creare una federazione di BJJ con l'intenzione di creare un campionato dove i praticanti che volessero intraprendere il Jiu Jitsu come professione avrebbero potuto farlo. A tal motivo creò dei pacchetti viaggi gratuiti per il mondiale da lui organizzato in Abu Dhabi ed oggi, con il sistema del ranking, i partecipanti hanno spesso ingressi gratuiti a gare, pacchetti viaggio, premi in denaro che permettono ai praticanti di fare di questo sport una professione. 
                                        
 
 
L’Abu Dhabi World Pro Jiu-Jitsu Championship ADWPJJC e il circuito ADCC sono nate prima della UAEJJF, l’Abu Dhabi Trial esiste dal 2008. Dal 2019, il Jiu Jitsu Professionistico si distacca da quello sportivo federale, creando il circuito dal nome AJP che vede l'attiva partecipazione dell’italiano Nicola Intreccio nello sviluppo del circuito in Europa e in Nord Africa. 

Ad oggi, la UAEJJF fa capo alla JJAU e JJIF ed è una federazione nazionale. AJP, invece, sviluppa il professionismo con tutto quello che ne consegue (diritti televisivi, premi in denaro per gli atleti ecc.). Il progetto “Jiu-Jitsu” è stato portato avanti in questo modo dagli Emirati investendo sullo sviluppo di questo sport un po su tutti i fronti.

Dal 2021 si utilizzerà un nuovo regolamento, quello del Grand Slam. Verranno introdotte piccole differenze per rendere il combattimento più dinamico. Sarà introdotto il falcon eye, in cui l'arbitro può richiedere il replay in caso di assegnazione dubbia di punti o di vittoria e consultarsi con i colleghi a bordo tatami; in caso di pareggio, gli atleti continuano a lottare con minuti extra in cui il primo che fa punto vince. Lo scopo è evitare la decisione arbitrale e garantire agli atleti una trasparenza assoluta sui risultati, visti anche i premi in palio. I vantaggi, inoltre, saranno sostituiti con i punti (1vantaggio=1punto).

In questo video il capo arbitri del Jiu-Jitsu (ne waza) Alexandre Nascimento spiega in dettaglio il regolamento
 
        

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