lunedì 28 dicembre 2020

American Jiu-Jitsu

 

I Brasiliani sono insorti contro l'American Jiu-Jitsu. Il leitmotiv è che non c'è nulla di nuovo che possa giustificare questo nome. La worm guard è la guarda di lapela c'era prima di kennan. La rubber guard? Niente di Nuovo c'era prima di Eddie Bravo... e via di seguito!

Ormai il processo di americanizzazione del Jiu-Jitsu è completato inutile piangere sul latte versato anzi potremmo dire: chi è causa del suo male pianga se stesso. Se oggi si può parlare di American Jiu Jitsu lo dobbiamo a due principali fattori. Il primo è che la maggior parte dei grandi campioni si è trasferito negli Stati Uniti il secondo che il Jiu-Jitsu in Brasile vede la presenza di numerose federazioni che di fatto sono più circuiti di gare volte al profitto che vere federazioni. La più importante di queste la IBJJF si è trasferita negli Stati Uniti mantenendo la stessa organizzazione che aveva in Brasile. Questo cos'ha comportato?

Il jiu-Jitsu Brasiliano ha troppe federazioni che in realtà sono imprese che organizzano eventi e che non hanno l'autorità e l'interesse di uniformare l'arte come ha fatto la federazione del Judo. L'assenza di una federazione forte per contrasto ha determinato una situazione nella quale  mancando controlli ha permesso molta libertà su tutti i fronti: sul fronte della sperimentazione che ha permesso a chiunque di trovare nuove soluzioni tecniche a cui sono stati dati nomi di fantasia senza dover sottostare a commisioni tecniche federali e sul fornte imprenditoriale con la possibilità di creare eventi e iniziative private e di conseguenza occasioni di lavoro.

I Brasiliani considerano il Jiu-Jitsu un patrominio nazionale e non hanno preso molto bene questo discorso dell'American Jiu-Jitsu ma come detto in parte sono loro i responsabili di questo fenomeno. I Brasiliani si sono trasferiti negli USA dove hanno trovato il bengodi ma hanno pensato solo alle loro accademie non allo sport. La stessa IBJJF, che ha trasferito la sede legale in California è restata quella che era in Brasile ovvero un'impresa privata che organizza eventi. La mancanza di una federazione degna di questo nome se da una parte ha permesso un'enorme libertà dall'altra ha creato le condizioni per una estrema divisione interna di cui la nomenclatura caotica e il sorgere di fenomeni quali l'American Jiu-Jitsu ne sono un esempio lampante.

                                 

 

Nel momento in cui il BJJ si stava diffondendo in tutto il mondo qualcuno si auspicava che si potesse parlare di Jiu-Jitsu senza bisogno di associare al nome anche la nazionalità ma pare che la tendenza invece sia quella verso la nazionalizzazione del Jiu-Jitsu. L'americanizzazione del Jiu Jitsu si è compiuta. E' un fatto innegabile che la lingua del jiu-jitsu è ormai l'americano. Gli  Stati Uniti hanno imposto la lingua e la nomenclatura, ormai anche in Brasile certe tecniche vengono chiamate con i nomi americani come il comicissimo leghi dreghi o armi dreghi per dire leg drag e arm drag.

Comunque tra i brasiliano non tutti sono insorti contro l'AJJ qualcuno più lungimirante ha scritto: "Il Jiu Jitsu ha raggiunto un punto in cui è totalmente al di fuori dell'ambito "brasiliano". Il mercato nordamericano è molto forte. Sfortunatamente, il Brasile ha perso in questo ... perché
la federazione invece di preoccuparsi di MIGLIORARE lo sport nel suo insieme (standardizzazione di tecniche e nomi, marketing, ecc.),  si preoccupa solo di guadagnare i suoi soldi. Stiamo discutendo di qualcosa che non può più essere cambiato, non possiamo fare altro. Allora perché invece di  screditare l'AJJ, ci concentriamo sul miglioramento del nostro BJJ?".

        

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