sabato 17 ottobre 2015

Serve l'aggressività nel Brazilian Jiu-Jitsu?


T.P. Grant, è una cintura viola e scrive per Bloodyelbow.com e in un recente articolo sostiene l’importanza dell’aggressività nel Brazilian Jiu-Jitsu.

Scrive che: "Una delle chiavi del Bjj sta nell’imparare a rallentare e a pensare a quello che si sta facendo piuttosto che afferrare e stringere qualunque cosa ci troviamo davanti - e aggiunge - i novizi spesso mettono il turbo in semplici attività come i drill e questa aggressività finisce per metterli sempre in una ‘modalità da combattimento‘ che rende impossibile ogni forma di reale apprendimento".

Ma poi scrive: "Imparare a ‘seguire il flusso‘ e a girare in modo soave sono strumenti importati ma possono anche portare a essere troppo arrendevoli [...] a un certo punto gli studenti devono riportare l’aggressività nella loro lotta. C’è una tendenza tra molti praticanti a lottare in maniera molto conservativa, cercano di sprecare meno energie possibile e aspettano che il proprio avversario faccia un errore o lasci aperta un varco".

T.P. Grant
T.P Grant chiama questa "modalità assassina" e dice di aver iniziato a ottenere risultati eccellenti  quando si è riabituato all’aggressività.

Conclude così: "Imparare a essere aggressivi nella lotta è uno delle chiavi nel migliorarsi nel Bjj. Fare le gare è la maniera migliore per rimanere aggressivi. Chiunque abbia mai preso parte a una competizione saprà confermare la differenza tra gara e allenamento".

T.P. Grant associa l'arrendevolezza al lottare in maniera soave e alla tendenza a lottare in maniera conservativa. Consiglia di lottare in maniera aggressiva per ottenere risultati.

Qua siamo alle prese con una contrapposizione metafisica tra duro e morbido, tra essere aggressivo e remissivo come se la lotta fosse o tutta  arrendevole o tutta aggressiva.

Spesso chi è più aggressivo spreca subito le sue energie e diventa remissivo e arrendevole, a volte chi è stato remissivo coglie l'attimo giusto e con impeto soverchia le difese e la volontà di resistenza del suo avversario. Il Jiu Jitsu è come una partita a scacchi, per fare scacco matto occorre saper muovere tutti i pezzi sulla scacchiera non credere di poter vincere buttando all'aria la scacchiera.

Anche l'uso delle parole è importante per non rischiare fraintendimenti. Col termine aggressività s'intende, in etologia, l'impulso istintuale ad aggredire gli altri al fine di attentare alla loro esistenza o a provocargli lesioni o danni diffusi.

Se durante lo sparring, anche il più "duro", o una gara, l'intento dichiarato fosse quello di provocare lesioni o danni, si uscirebbe dall'ambito sportivo e si entrerebbe in un contesto di offesa personale.

Quello che non deve mancare mai, anche quando si lotta in maniera DURA, è saper applicare il colpo al momento opportuno e sempre con controllo. Per far questo occorre conoscere l'anatomia umana per non rischiare di procurare gravi lesioni al proprio compagno di allenamento o avversario sportivo.

"Desenvolva sua paciência e aprenda a dar o bote na hora certa" diceva  Rickson Gracie, ovvero sviluppare la propria pazienza e imparare a colpire al momento giusto. Rickson tutto si può dire meno che fosse arrendevole.

Quella che serva ai principianti, ma anche agli avanzati, è tanta tecnica, e la capacità di saperla applicare nel momento giusto, per farlo occorre interiorizzare il movimento. Essere tempisti è tutto, occorre avere una volontà indomita supportata da un fisico scattante e forte in grado di reagire  a tutte  le situazioni. Lottare in scioltezza non significa lottare pigramente; l'abilità più grande è quella di saper esser un passo avanti al proprio avversario. Vi sono molte qualità da possedere, l'aggressività, se deve entrare nell'equazione, è forse l'ultima; quando si sono esaurite tutte le "carte" ci si  butta a testa bassa, ma la vedo più come l'arma della disperazione. Solo chi riesce in gara a non irrigidirsi, a lasciar fluire il combattimento è un vero talento, non chi usa più aggressività.

Il compito principale del Jiu Jitsu, per me, è fornire ad una persona gli strumenti per essere in grado di vincere contro un avversario più forte e aggressivo... usare aggressività contro aggressività non credo sia la mossa vincente nella vita come sul tatami.


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