mercoledì 7 ottobre 2015

Strangolamento fatale


Viene dal Brasile la notizia che un giovane trentenne, che aveva iniziato la pratica del Bjj tre mesi fa, è morto per ischemia cerebrale, causata da uno strangolamento mata leao ricevuto in palestra.

La morte è sopraggiunta alcuni giorni dopo l'insorgenza dei primi sintomi che lo avevano indotto a farsi visitare in ospedale. I familiari hanno detto che i dottori hanno sottovalutato i sintomi e non sono intervenuti tempestivamente, ed imputano a questi ritardi la morte del loro congiunto.

Questa è sicuramente una tragica fatalità ma occorre tenere presente diversi aspetti affinché la pratica del Jiu-Jitsu sia un esperienza a rischio zero.

Si dice che il Jiu Jitsu è sicuro perché non ci sono i colpi e che se può lottare al 100% in tutta sicurezza. Questo lo si dice per tranquillizzare i nuovi allievi, ma chiariamoci bene: uno strangolamento sanguigno o tracheale può essere mortale, una ghigliottina mal applicata può danneggiare gravemente una vertebra cervicale una proiezione sul collo può essere fatale o paralizzare un essere umano mentre una leva articolare può storpiare e rendere un arto inutilizzabile per tutta la vita.

Prima di tutto non si può far lottare al 100% allievi che non conoscono le tecniche. I novizi devono essere avvicinati allo sparring libero con gradualità.

Occorre spiegare chiaramente ai propri allievi i rischi inerenti di ogni tecnica e non stancarsi di ripetere quali sono le conseguenze di una tecnica mal eseguita, o eseguita con scarso controllo o ricorrendo solo alla forza bruta.

Non stancatevi di ricordare ai vostri allievi l'importanza del controllo e della gradualità nell'applicazione delle finalizzazioni. Che non è di nessuna utilità stringere, fino alla comparsi di crampi, con gambe e braccia per paura che il vostro compagnio di allenamento vi possa fare qualcosa di male. Se tutti gli allievi prendono coscienza che con le loro azioni possono causare seri danni ai loro compagni di allenamento, solo allora i rischi gravi si riducono a zero.

Ricordate in palestra, fino alla nausea, che sotto finalizzazione non ci si dibatte come in preda al delirium tremens. Che si batte prima di sentirsi esplodere le orbite ocular,i e prima di sentire il rumore tipico che fa un osso o un tendine quando si rompe.

Maestri/istruttori non abbiate timore di sospendere o allontanare un allievo che dimostra di non avere empatia verso i suoi compagni, purtroppo personalità con caratteristiche psicopatiche ce n'è, e spesso non sanno di esserlo, e se non vengono individuate possono essere pericolose per sé e per gli altri.

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