martedì 29 agosto 2017

I nuovi tatami di gara e l'evoluzione del Jiu-Jitsu Brasiliano






















Dick Fosbury rivoluziono la tecnica del salto in alto con un approccio  apparentemente illogico. Chi affronta un ostacolo dandogli la schiena? Fosbury stupì tutti vincendo la medaglia d'oro  alle olimpiadi di Città del Messico e stabilendo il record del mondo con un salto dorsale e non con il consueto salto ventrale.


Il coach della nazionale statunitense accolse la vittoria di Fosbury dicendo che la nazionale USA non avrebbe più vinto nulla perché tutti gli atleti che avrebbero saltato in quella maniera si sarebbero rotti il collo.

Oggi il salto in alto è il salto alla Fosbury ma immaginiamo che al posto dei tappeti ad assorbire il salto ci fosse stata solo della sabbia. Quel salto non sarebbe mai stato possibile e il salto ventrale sarebbe rimasto il salto per antonomasia e non relegato tra le cose buffe del passato.

Lo sport evolve anche in relazione dei miglioramenti delle attrezzature e chi riesce ad usarle a proprio vantaggio modificando le tecniche è anche quello che ne trae maggior profitto.

Leo Vieira, al recente seminario tenuto al mondiale master, ha sottolineato come a causa dei nuovi tatami da gara, che sono molto scivolosi, ha poco senso generare sull'avversario, mentre si passa la guardia, una pressione parallela al terreno. Chi lo fa rischia solo di far scivolare l'avversario sul tatami senza ottenere nulla.  Vieira ha perciò mostrato dei passaggi di guardia che sfruttano più una pressione dall'alto verso il basso. Saper adattare il proprio gioco in funzione delle modifiche dei materiali  può fare la differenza in gara.



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