Pezzo riveduto e corretto del post di Itallo Vilardo apparso sulla rivista tatame:
E' da quando che ho iniziato il Jiu-Jitsu, che sento parlare di "allenamento da competizione." Ricordo che era un onore essere invitato a far parte di questo allenamento ... era il momento in cui ti sentivi un vero atleta, un agonista.
Da allora ad oggi sono passati quasi 20 anni, e che cosa è cambiato nell'allenamento da gara? Se prendiamo in considerazione quanto lo sport si è evoluto (tecnicamente e fisicamente), e quanto la scienza dell'allenamento si è evoluta, vediamo che questo tipo di allenamento si è fermato al passato.
Se il nome è "allenamento da gara" deve avere qualcosa che può essere paragonato a un gara, perché se no, è solo una forte allenamento con un sacco di gente che urla intorno. Corretto?
È più che dimostrato che l'analisi della gara deve essere presente nella preparazione tattica e tecnica perché i dati ottenuti in questa analisi saranno fondamentali per pianificare "l'allenamento da gara" in quanto questo allenamento deve ricreare l'ambiente competitivo, sin dal suo inizio (riscaldamento) fino ai tempi di allenamento e agli intervalli.
Il primo passo è quello di rispettare il rituale dell'atleta al momento di riscaldamento perché come ho detto, è necessario ricreare l'ambiente competitivo in tutti gli aspetti al fine di minimizzare gli aspetti che possono stressare l'atleta.
Un altro fattore è la quantità di tempo delle lotte. Un atleta cintura viola deve allenarsi per sette minuti! Non un minuto di più e non un minuto di meno. Allenarsi 10 minuti non significa che migliorerà le prestazioni, al contrario, vuol dire che preparerà il suo corpo a dare il massimo in 10 minuti e quando si arriva in gara, non darà i risultati sperati perché il ritmo è totalmente differente.
Come l'intervallo tra le lotte deve sempre essere uguale all'intervallo della competizione, che di solito è almeno uguale al tempo stesso lotta. Vale a dire allenati sette minuti, riposati sette minuti, in modo da ricreare il processo fisiologico che il vostro corpo sperimenta durante la gara e non vi sorprenderà il giorno della lotta.
Se fai una lotta dopo l'altro, il tuo corpo si prepara a essere sempre pronto a combattere in sequenza senza riposo. E quando in gara dopo aver vinto il primo combattimento, il corpo continuerà a stare in allerta anche nel momento in cui si dovrebbe riposare, al momento di tornare a combattere non avrà recuperato la forma iniziale.
La stessa discorso vale per la quantità delle lotte. Studiare le gare precedenti è fondamentale per questo. Se si sa che nelle gare precedenti, l'atleta che è stato campione ha fatto cinque combattimenti, l'allenamento si deve basare sulla media di cinque lotte, quattro il giorno in cui l'allenamento è leggero e sei nelle giornate di allenamento forte, per avere una base guida su ciò che accade realmente.
Gli allenamenti alla vecchia maniera sono ancora validi, ma ogni tanto, e non devono essere più importanti dell'allenamento fatto nel modo giusto, strutturato e organizzato. Come dico sempre: "duro allenamento, dura lotta! Allenamento corretto, lotta facile. "