Nel video postato da Crosley Gracie Jiu-Jitsu e che riporta una parte di un'intervista di Rickson mancano un paio di passaggi fondamentali che chi ha caricato il video ha pensato bene di tagliare:
Dice Rickson Gracie: "Al giorno d'oggi un sacco di gente cerca di mantenere la mente aperta e
impara un po' qui e un po' là... dai video, con le lezioni private.
Devo accettare questo modo moderno di vedere l'allenamento. Se vi sentite insoddisfatti con chi vi allenate dovreste cambiare completamente e andare altrove."
Il termine Creonte nasce in un periodo in cui le accademie erano molto piccole e costituite in prevalenza da agonisti. Carlson Gracie, che inventò questo termine, ne dava questa definizione: "E' il combattente che ha i più gravi difetti nella sua morale: traditore, cattivo carattere, bugiardo, in malafede, venale e ingrato!"
Era molto raro che un allievo lasciasse un accademie per unirsi ad un'altra. Per un maestro era preferibile che un allievo smettese di praticare piuttosto che cambiasse accademia. Questa cultura - dice Fabio Gurgel - alla fine fu nociva per il Jiu Jitsu per il suo sviluppo.
Gurgel dopo aver cambiato idea sul corridoio polacco fa autocritica e dice che oggi non usa più il termine creonte perché se un allievo ti lascia è perché da te non trova ciò che sta cercando. Questo potrebbe essere un mio fallimento o l'allievo potrebbe avere un obiettivo differente è per questo che gli allievi hanno il diritto di andare ovunque vogliono e l'istruttore non ha il diritto di prentendere che l'allievo sia vincolato a lui in eterno, il suo compito è offrire un buon servizio ai suoi allievi.
Gurgel conclude dicendo: "se di una persona non penso cose positive che beneficio ne traggo a parlarne male? Se un allievo lascia la mi accademia non punterò il dito su di lui, non ne parlerò male lo considero un cliente che ha tutto il diritto di cercare il meglio per lui."
Gurgel a chi lo accusa di essere politicamente correto quando afferma che la politica del creonte non apporta nessun benficio al Jiu-Jitsu, risponde che le sue prese di posizione non sono per essere politicamente corretto ma perché ritiene che siano per il bene del Jiu-Jitsu affinché le accademie possano crescere.
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