Il dibattito eterno nel Jiu-jitsu è: auto-difesa o sport? Ma sia in strada che nello sport, c'è un elemento che le persone troppo velocemente dimenticano e questo elemento è il saper dire "No".
Dal momento che eseguiamo esercizi in cui "il nostro compagno ci afferra il bavero," poi gli permettiamo di afferrarlo in allenamento perché nessuno ci ha detto che l'unica risposta adeguata ad un avversario che ci vuole afferrare il bavero è NON permetterglielo in nessun caso!! A meno che non avete in mente di fare qualcosa di veramente subdolo.
Una strategia di auto-difesa non inizia quando un aggressore vi afferra il braccio, quando salta fuori da dietro un cassonetto, quando vi ha preso la testa. L'arma più elementare nell'arsenale di auto-difesa è una parola: questa parola è "NO"! Ma è più di una parola, è un atteggiamento.
E 'un atteggiamento che non è apprezzato nella nostra società, anche se l'istinto fondamentale di auto-protezione è insito in questo monosillabo categorico.
Per essere parte della società, dobbiamo ignorare il nostro sistema limbico: il sistema limbico ci dice di mangiare quando siamo affamati, dormire quando siamo stanchi, correre quando abbiamo paura. Ignorare il nostro sistema limbico diventa una seconda natura, al punto che non possiamo nemmeno dire più quando siamo stanchi, quando abbiamo fame, quando abbiamo paura. Ma se vogliamo essere sicuri e sani dobbiamo dare ascolto al sistema limbico, dobbiamo dire di no, anche se è maleducato, anche se ci costa in popolarità.
nota
post realizzato traducendo e, in alcuni passi, modficando alcuni passaggi del post di Deborah Allison - The Art and Science of No: Self-defense starts with self-esteem
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