Dan Lukehart: "Allenatore, atleta e angolo. Questi sono 3 ruoli che sono spesso mescolati insieme come fossero uno solo. È ben chiaro che alcuni incredibili atleti cintura nera non sono grandi allenatori e alcuni grandi allenatori non sono atleti fantastici. Gli allenatori insegnano e allevano, gli atleti schiacciano e distruggono. Occasionalmente c'è qualcuno in grado di fare bene entrambe le cose. Questo post non è su questo.
Questo post riguarda il terzo bambino dimenticato ... l'angolo. Puoi essere un allenatore fantastico e un atleta fantastico ed essere un pessimo angolo.
Quando un allievo è a un livello inferiore, durante l'incontro vedi molti insegnare durante l'incontro. "Fai la presa al bavero e alla manica! Bene! Ora fai il triangolo! Fai attenzione al leg drag!"
Ad un livello più alto, questa è tutta spazzatura. Ad esempio, puoi immaginare se dovessi fare l'angolo a Keenan e dire: "Bravo keenan" Ora tira fuori il bavero ... Bravo! Ora fai la reverse worm! RIBALTA .... ORA FAI PESO!" Fare ciò sarebbe assurdo.
Gli atleti d'élite conoscono già le tecniche che faranno. Non hanno bisogno di questo aiuto - di che tipo di aiuto hanno bisogno - [...] un livello di ragionamento più elevato è difficile nel bel mezzo di un incontro. A volte è molto difficile vedere la via più facile ... in che momento spingere sul gas e andare per quel ribaltamento in funzione del tempo e del punteggio ... o .... quando rilassarti un po' - è qui che l'angolo gioca un ruolo fondmamentale.
A volte sono pessimo all'angolo. Riesco a ricordare quasi ogni singolo incontro in cui il mio consiglio si è rivelato negativo. A volte do un buon consiglio che vorrei riproporre anche a posteriori, ma fallisce. Come quando ho consigliato a Kaynan Duarte di uscire dal tatami per difendere un single leg e regalare un vantaggio e poi di chiamare. È stato proiettato mentre chiamava guardia. Ha perso 1000$ o qualcosa del genere e ha preso un argento. fa male.
A volte sono brillante. Penso che il mio angolo abbia giocato un ruolo importante nell'incontro tra Eliot Kelly che ha battuto Xande ai mondiali."
John Danaher: "Così spesso vedo gli angoli, anche in eventi di alto livello, che essenzialmente ricoprono il rulo di cheer leaders non di angoli. L'idea centrale dell'uomo all'angolo è offrire consigli che conducano al miglioramento delle prestazioni. Tuttavia, di solito vedo comportamenti che non fanno nulla per migliorare le prestazioni. Troppo spesso il consiglio è così generale da essere inutile. "Esci da lì!" Non aiuta un atleta a sfuggire da un'immobilizzazione.
Il consiglio deve essere specifico e propositivo piuttosto che generale o emotivo. Credo che ci siano alcune eccezioni in cui certi tipi di approccio emotivo possono avere un valore, ma nella maggior parte dei casi sono necessari consigli spassionati, tecnicamente utili e tatticamente validi, piuttosto che appelli emotivi e ferventi da cheerleader.
Ogni volta che si fal'angolo, ci si deve chiedere: "questa azione è d'aiuto alle prestazioni del mio atleta?" Quando quelle azioni derivano principalmente da emozioni e consigli generici inefficaci, la risposta è di solito no."
John Danaher: "Così spesso vedo gli angoli, anche in eventi di alto livello, che essenzialmente ricoprono il rulo di cheer leaders non di angoli. L'idea centrale dell'uomo all'angolo è offrire consigli che conducano al miglioramento delle prestazioni. Tuttavia, di solito vedo comportamenti che non fanno nulla per migliorare le prestazioni. Troppo spesso il consiglio è così generale da essere inutile. "Esci da lì!" Non aiuta un atleta a sfuggire da un'immobilizzazione.
Il consiglio deve essere specifico e propositivo piuttosto che generale o emotivo. Credo che ci siano alcune eccezioni in cui certi tipi di approccio emotivo possono avere un valore, ma nella maggior parte dei casi sono necessari consigli spassionati, tecnicamente utili e tatticamente validi, piuttosto che appelli emotivi e ferventi da cheerleader.
Ogni volta che si fal'angolo, ci si deve chiedere: "questa azione è d'aiuto alle prestazioni del mio atleta?" Quando quelle azioni derivano principalmente da emozioni e consigli generici inefficaci, la risposta è di solito no."
Dan Lukehart: "Coach, Athlete and Corner. These are 3 rolls that are often jumbled together as one. It is pretty
well understood that some amazing black belt athletes are not great
coaches and some great coaches are not fantastic athletes. Coaches teach
and nurture and athletes smash and destroy. Occasionally you get
somebody that can do both well.
This post isnt about that. This post is about the 3rd forgotten child...the corner. You can have a fantastic coach AND fantastic athlete be a miserable corner.
When the student is at a lower level you see a lot of coaching during the match. "Make the collar and sleeve! Good! Now do the triangle! Watch out for the leg drag!"
At the high level, this is all garbage. For example, can you imagine if I were to corner Keenan and be like "Gooood keenan. Now take out the lapel...Goood! Now get the reverse worm! SWEEP....NOW HEAAAVYYY!"Doing that would be absurd.
Elite athletes already know the techniques they are going to do. They need no help with that - so what kind of help they need - [...] Higher order thinking is HARD mid match. Sometimes its very difficult to see your easiest path...at what time to turn on the juice and go for that sweep relative to the time and score...or....when to just relax a bit - it is here that the cornerman plays a fundamental role.
Sometimes I stink at cornering. I can remember almost every single match where my advice turned out to be bad. Sometimes I give good advice that I would give again even in retrospect, but it backfired. Like when I advised Kaynan Duarte to go out of bounds defending a single and give up the advantage followed by pulling guard. He got taken down while pulling. Lost $1000 in missed money or something like that by taking silver. It stings. Other examples too.
Sometimes I am brilliant. I think my cornering played as large of a role in Eliot Kelly beating Xande at worlds. Other examples too."
This post isnt about that. This post is about the 3rd forgotten child...the corner. You can have a fantastic coach AND fantastic athlete be a miserable corner.
When the student is at a lower level you see a lot of coaching during the match. "Make the collar and sleeve! Good! Now do the triangle! Watch out for the leg drag!"
At the high level, this is all garbage. For example, can you imagine if I were to corner Keenan and be like "Gooood keenan. Now take out the lapel...Goood! Now get the reverse worm! SWEEP....NOW HEAAAVYYY!"Doing that would be absurd.
Elite athletes already know the techniques they are going to do. They need no help with that - so what kind of help they need - [...] Higher order thinking is HARD mid match. Sometimes its very difficult to see your easiest path...at what time to turn on the juice and go for that sweep relative to the time and score...or....when to just relax a bit - it is here that the cornerman plays a fundamental role.
Sometimes I stink at cornering. I can remember almost every single match where my advice turned out to be bad. Sometimes I give good advice that I would give again even in retrospect, but it backfired. Like when I advised Kaynan Duarte to go out of bounds defending a single and give up the advantage followed by pulling guard. He got taken down while pulling. Lost $1000 in missed money or something like that by taking silver. It stings. Other examples too.
Sometimes I am brilliant. I think my cornering played as large of a role in Eliot Kelly beating Xande at worlds. Other examples too."
John Danaher: "So often I see cornermen, even in high level
events, who essentially function as cheer leaders rather than
cornermen. The central idea of a corner man is to offer advice that
leads to performance improvement. Yet I usually see behavior that
does nothing to improve performance. All too often the advice is so
general as to be useless. "Get out of there!" Does not help
an athlete escape a pin.
Advice must be specific and purposeful
rather than general or emotional. I believe there are a few
exceptions where certain kinds of emotional cornering can have value,
but in the majority of cases, dispassionate, technically useful,
tactically sound advice is needed, rather than cheerleading and
fervent emotional appeals[...]
Every time one acts as a corner man, one
must ask - "is this action aiding my athlete's performance?"
When those actions stem primarily from emotion and ineffectual
generalities, the answer is usually no.
Ecco,faccio la voce fuori dal coro.
RispondiEliminaIo l'angolo lo eliminerei.
Giuro.
L'ho fatto,ed in qualche modo,in una competizione,mi pare fuori luogo.
In palestra ci sta tutto:segui i tuoi studenti,devono migliorare,devi istruirli e dare dritte,correggere gli errori,suggerire/impostare strategie e tecniche,idee....
una competizione invece dovrebbe essere la summa di tutto:allenamento fisico,tecnico,preparazione mentale,etc etc;nella mia idea di "romanticone nostalgico dei bei tempi andati"è il momento ritualizzato del duello vita/morte cui un lottatore si prepara....del resto ogni finalizzazione è potenzialmente invalidante,ogni strangolamento potenzialmente letale....momento la cui sacralità viene parzialmente invalidata dalla presenza del suggeritore all'angolo.
Lo so,sono una voce fuori dal coro.
Ed in tutti gli SDC c'è l'angolo.
Proprio per questo rimango della
mia
innocua
inammovibile
ostinata
opinione