venerdì 7 settembre 2018

il Jiu Jitsu Brasiliano piace ai bambini

Dott.ssa Annabella Sarpato
La Dott.ssa Annabella Sarpato pubblicò nel giugno 2017 un articolo dal titolo: "Giocare alla lotta: perchè piace ai bambini?" sull'importanza che rivestono i giochi di lotta per la crescita dei bambini e delle bambini.

La Dott.ssa Annabella dice che giocare alla lotta è un’attività molto apprezzata dai bambini mentre i genitori non sempre apprezzano questo tipo di gioco, che viene visto come violento e pericoloso.

In realtà giocare alla lotta,
in un contesto protetto, può rivelarsi uno strumento importante per la crescita dei piccoli. Una certa dose di aggressività sana, infatti,  rientra in ogni fase dello sviluppo dei bambini e può aiutare a scaricare la tensione, la rabbia e l’aggressività. 

Giocare alla lotta permette anche di conoscere meglio sé stessi e gli altri e consente di esplorare i propri e altrui punti di forza e di debolezza. 

Spesso i genitori si preoccupano che giochi che permettono di esprimere aggressività possano influire a far crescere bambini aggressivi, ma in realtà può essere vero il contrario. A volte, infatti, reprimere forme di aggressività sana può essere controproducente col rischio di fomentare la rabbia e la frustrazione che, a loro volta, possono amplificare l’aggressività. 

Il gioco della lotta permette di sviluppare abilità motorie e cognitive. Giocare alla lotta prevede anche lo sviluppo della creatività. Come per i cuccioli di animali, giocare in questo modo aiuta a dosare la propria aggressività, a gestirla e ad affrontarne le conseguenze. Giocare alla lotta, infatti, serve ad acquisire il controllo sulla propria aggressività incanalandola entro comportamenti socialmente accettabili, in quanto ritualizzati e inoffensivi. Il gioco fisico consente di controllare gli effetti del proprio comportamento sull’ambiente fisico e sociale. Il gioco, dunque, consente di creare uno spazio sperimentale in cui si possono mettere alla prova i propri comportamenti, sospendendone le conseguenze.
 
Il gioco della lotta deve essere fatto in un luogo sicuro e protetto, per evitare che inavvertitamente ci si possa fare male.  La sorveglianza di un adulto è molto importante per porre dei limiti entro cui i bambini si possono muovere.

 E’ un pregiudizio sociale quello che alcuni giochi siano per femmine e altri per maschi. Nella cultura occidentale giocare alla lotta è un gioco dell’infanzia considerato maschile. In altre culture, invece, non sono state riscontrate differenze di genere, anzi. In alcuni casi, al contrario, è stata notata una preferenza del gioco fisico nelle bambine rispetto ai maschi.
 
Molto dipende dal temperamento, dagli interessi e dalle abitudini del piccolo. Tendenzialmente si pensa che i bambini prediligano giochi più movimentati e caotici, mentre che le bambine amino giochi che coinvolgono meno il piano fisico. Ma non è così. Sono considerazioni generali e stereotipiche, influenzate dalla cultura.

Giocare alla lotta può piacere sia ai bambini che alle bambine. Può essere il gioco preferito in alcuni momenti dello sviluppo o per tutta l’infanzia. Se gestito nella maniera corretta, infine, giocare alla lotta può essere un’attività utile e funzionale, per una crescita serena ed equilibrata.


Come insegnante di Brazilian Jiu-Jitsu non posso che essere completamente d'accordo con la dottoressa Sarpato e mi sento di consigliare il BJJ per le sue caratteristiche che enfatizzano la lotta al suolo, disciplina marziale e sport che permette ai bambini e bambine di  lottare in tutta sicurezza in un ambiente protetto controllati da insegnanti qualificati.

L'articolo originale: "Giocare alla lotta: perchè piace ai bambini?"

                                                       
                                  
                                    

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